C’era una volta… UNOMATTINA

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Analizziamo bene i palinsesti, attualmente le ore dedicate al servizio pubblico (inteso come pubblica utilità) sono veramente poche. Va bene l’intrattenimento, la politica, la cronaca, ma dove sono gli spazi televisivi dedicati ai problemi di tutti i giorni. Il traffico, la legge, il condominio, la riscossione dei tributi, la differenziata, la burocrazia legata al mondo della salute, e tanti altri temi?

Fino a 6 anni fa circa, la mattina ci alzavamo per affrontare la giornata, e ci sintonizzavamo su Raiuno. Unomattina ci dava la sveglia con brevi rubriche di puro servizio, consigli spiccioli ai problemi di tutti i giorni, alternati a spazi curati da un giornalista del telegiornale che trattava temi d’informazione.

La Rai come un’azienda normale

Oggi da mattina a sera è solo un parlarsi addosso, politica su politica e temi che ascolteremo più volte nel corso della giornata su altri talk show. I conduttori, compiaciuti, si alternano sorridenti per la loro intervista all’ospite, ma vi assicuro il pubblico è insoddisfatto. 

E gli ascolti lo testimoniano. Certamente da sei anni ad oggi i canali si sono moltiplicati e l’offerta ampliata, ma Unomattina potrebbe godere del vantaggio di essere sul primo canale del telecomando. 

La vita dura dei Direttori Rai…

Basterebbe solo catturare il pubblico con rubriche brevi e interessanti. Gli ascolti al 2004 sfioravano a volte anche il 45% di share, oggi siamo fortunati se di media si raggiunge tra il 16 e il 18%. Come mai? I conduttori in fin dei conti sono quasi sempre gli stessi, uno vale l’altro, allora? Non rimane che mettere sotto processo i contenuti.

Lasciamo ad altri orari la cronaca rosa, il gossip, la politica parlata con le sfilate di politici e politicanti. Per questo basta e avanza il TG.  Forse è arrivato il momento di cambiare un po’ aria al mattino, di dare una bella imbiancata. Le truppe sono stanche, diamogli un po’ di riposo. Cambiamo marcia.

 

 

Carlo Brigante