CELENTANO…pecunia non olet!

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Eravamo tutti in attesa! Pronti con i nostri taccuini a prendere nota. Ma chi attaccherà? Ma cosa dirà Adriano Celentano? Finalmente è su una rete privata, potrà parlare senza freni, senza paura di creare problemi all’azienda pubblica. La platea ha pagato (anche all’Ariston il pubblico era a pagamento) quindi non fischieranno, Claudia Mori non dovrà urlare al complotto, c’è anche Morandi, e il buon Gianmarco Mazzi, fido collaboratore della scuderia (ribattezzato nell’ambiente discografico “Pronto Clan…” come quando, ragazzo di bottega, rispondeva al telefono dell’ufficio), anche il buon Lucio Presta è presente, a reggere il mondo.

C’era una volta… UNOMATTINA

Invece nulla. Non vogliamo parlare dell’audio pessimo, delle stecche prese, dei dieci minuti di vuoto assoluto  (fischiati dal pubblico, senza complotto ordito dal consigliere Rai Antonio Verro, come accusava erroneamente Claudia Mori  a Sanremo) tutto questo ad un Guru della canzone italiana, ad un artista, è concesso. Invece non perdoniamo l’assoluta mancanza di tematiche sociali. Ma come…. sei su Mediaset…la tv del Cavaliere, presunto mafioso, presunto corruttore di minorenni, presunto mandrillo italiano…e non si parla di nulla!!! La verità è che i soldi non hanno colore, anzi, per danaro sto muto! Mica sono alla Rai dove paga il pubblico da casa e dico ciò che voglio, dove sono veramente libero di fare e di dire tutto. Tanto poi, cacciano un Direttore, o due. Ma cosa importa. Evidentemente le casse della famiglia Celentano sono vuote. Fortunatamente paga Silvio…a buon intenditor poche parole.

La Rai come un’azienda normale

Oggi ne abbiamo anche per Bruno Vespa e Gigi Marzullo. Da anni bloccano il palinsesto di Raiuno. Non bastano gli ascolti miseri a contenere la loro programmazione. Vogliono andare in onda per forza. Parliamo spesso  di sperimentazione, di nuovi volti. Ma dove li sperimentiamo? In quali spazi. Gli unici sono quelli. Il problema anche in questo caso sono i guadagni. L’ingordigia non ha limite. Vespa potrebbe andare in onda anche una volta a settimana come Ballarò, o come gli altri programmi politici. Marzullo potrebbe tornare a fare soltanto Sottovoce (quello che fa meglio). Le altre sere viva la fantasia.

La vita dura dei Direttori Rai…

Anche in questo caso Marzullo tiene gli artigli sul palinsesto per legittimi motivi economici. Come giornalista pare sia retribuito per prestazioni aggiuntive (le conduzioni dei suoi programmi). Di cui a nostro parere non ne avrebbe diritto, non essendo inquadrato al telegiornale ma in una rete televisiva. Ci spiegherà con comodo, o meglio lo farà al dottor Gubitosi in cosa consistano queste prestazioni aggiuntive, o meglio qual è (soprattutto) la prestazione principale, per la quale basterebbe  lo stipendio di che percepisce, che (per tutti i giornalisti in forza alle reti) è omnicomprensivo!

 

Carlo Brigante