Rai, Tinni Andreatta e il successo di “Braccialetti Rossi”

È la versione italiana della serie catalana Polseres vermelles, ispirata alla storia vera dello scrittore spagnolo Albert Espinosa

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Cosa sarebbe mai Raiuno senza il contributo della fiction? Che tipo di ascolto raggiungerebbe? Le prime serate otterrebbero soltanto la media del 13%? Come mai la Rai non scorpora i dati e lascia invece che il direttore Giancarlo Leone si pavoneggi dei risultati che non gli appartengono? Misteri cosmici. Comunque l’ideazione e la realizzazione degli sceneggiati in Rai è gestita totalmente dalla direzione Fiction.

GLI OTTIMI RISULTATI – Un gruppo da sempre molto agguerrito che ha prodotto negli anni tanto ossigeno per l’azienda pubblica. Attualmente al comando c’è una signora che da sempre nella sua vita ha mangiato pane e fiction, ovvero Tinni Andreatta, che sta ottenendo ottimi riscontri, rischiando e sperimentando. Uno dei più interessanti successi è quello della fiction dei Braccialetti rossi. È la versione italiana della serie catalana Polseres vermelles, ispirata alla storia vera dello scrittore spagnolo Albert Espinosa che, malato di cancro per dieci anni, è riuscito a guarire, raccontando poi la sua esperienza in un libro. La serie segue le vicende di alcuni ragazzi (Leo, Vale, Cris, Davide, Toni e Rocco), che, ricoverati in ospedale per varie cause, fanno amicizia tra loro. Leo regala a ciascuno un braccialetto di colore rosso, che aveva ricevuto come identificativo in occasione dei suoi interventi chirurgici e che diventa il simbolo del loro gruppo. Un tema molto scottante che avrebbe spaventato qualsiasi dirigente pavido, Andreatta invece l’ha realizzato, ottenendo una grande affermazione.

IL SUCCESSO – Lo scorso anno le 6 puntate andarono in onda più o meno nello stesso periodo, sempre di domenica, con risultati sempre in crescita: la prima puntata registrò il 20,0% di share e 5,3 milioni di ascolto medio, la sesta e ultima puntata raggiunse invece il 25,9% di share con oltre 7,2 milioni di ascolto medio. Domenica 15 febbraio ha debuttato la seconda serie con esiti altrettanto importanti: la prima puntata ha registrato il 24,3% di share e quasi 6,7 milioni di ascolto medio.  Ma ciò che rende straordinario il risultato di Braccialetti rossi è il fatto che il pubblico giovane (così assente sempre da Raiuno: età media sopra i 62 anni) si è mostrato in forze. Gli ascoltatori con una età compresa tra i 15 e i 24 anni hanno seguito con grande passione lo sceneggiato, addirittura facendo toccare in quel segmento il  31,4% di share. Questi risultati danno una certezza, quando si fa un buon prodotto televisivo anche il pubblico giovane arriva (vedi Sanremo), invece quando si investe su progetti preistorici e senza senso, vedi Forte forte forte, anche i vecchietti si scansano. Non sarebbe giunta l’ora di svecchiare anche i dirigenti Rai, che continuano a buttar soldi dalla finestra, senza capire il pubblico di oggi? Continua…

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