Rai Uno, Baglioni e Morandi: capitani coraggiosi col caschetto

I due eterni ragazzi hanno emozionato, buoni gli ascolti ma alcuni ospiti non hanno brillato. Bocciate Geppi Cucciari e Luciana Littizzetto

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Scendeeee la pioggia ma che fa… fa che le due serate dei Capitani Coraggiosi sono andate in diretta, senza rete, senza possibilità di montaggi miracolosi come con la serata de “Il Volo”: l’emozione della musica ha vibrato potente al Centrale del Foro italico.

COPPIA INTRAMONTABILE – Un arco temporale impressionante quello che ha raccolto l’incredibile duo. Morandi, l’eterno ragazzo, prossimo alle 71 primavere ha la capacità di attrarre i fan più attempati ma è anche star dei social, su Facebook risponde a tutti, ma proprio tutti (tranne che a Magalli, ovviamente) e in un recente passato si è messo in gioco con Elio e le storie tese, gigioneggia con Fiorello, insomma da quell’uno su mille ce la fa è riuscito dove in tanti hanno solo tentato: vivere una seconda carriera fulgida quanto la prima.

Baglioni, cantautore responsabile di migliaia di fidanzamenti e palpitazioni amorose, ha una playlist da far impallidire: non c’e canzone che, dopo due note, non scopri di conoscere a memoria.

ASCOLTI – Uno spettacolo emozionante raccontato televisivamente da un Duccio Forzano in grande splovero che però non ha totalizzato l’ascolto record sul quale tutti avevano in qualche modo scommesso. La prima serata ha totalizzato un 20,21% che non è certo un fallimento, ma Mediaset non è restata a guardare e il bel tenebroso Gabriel Garko è stato, nella sovrapposizione, col fiato sul collo.

La seconda serata invece è andata un po’ meglio: 21,82 con 4 milioni e 868 mila. Le canzoni sono piaciute e sui social è stato un tripudio di nostalgia canaglia nel più grande esempio di Karaoke dal vivo mai messo in piedi.

OSPITI SOTTOTONO – Eppure qualcosa non ha funzionato, non ha funzionato la parte più televisiva, quella degli ospiti, di sicuro non ha giovato la presenza  di Geppi Cucciari, ospite della prima serata insieme a Neri Marcorè, entrambi artisti di Beppe Caschetto della ITC2000. Siamo alle solite, con la Rai a corto di idee e prigioniera degli agenti che, forti di un “parco macchine” che spazia da Miriam Leone alla Littizzetto, alla Felberbaum, passando per Maurizio Crozza, Floris, Cristina Parodi, Nicola Porro e molti altri, ha la possibilità di imporre personaggi come la Cucciari che vanno bene su La7, al massimo MTV ma che risultano respingenti per il pubblico di Raiuno mirabilmente rappresentato dalle estasiate over 60 inquadrate in prima fila a seguire i propri beniamini.

CUCCIARI BOCCIATA – La comicità della Cucciari, brava monologhista con un recinto temporale non superiore ai 3 minuti (la durata degli sketch dei programmi come  Zelig o Made in Sud per capirsi), strappa un sorriso per il testo raffinato ma troppo spesso quel sorriso si trasforma in una smorfia. Smorfia costata due punti di share durante la sua permanenza sul palco. Ci hanno pensato a recuperare Fedez e J-Ax che hanno fatto impennare la curva e dato il via alla volata finale, quando la serata ha raggiunto le vette del 28%  grazie ad un tristissimo amarcord del Maurizio Costanzo show (5,08 %).

SECONDA PUNTATA – Seconda serata, il copione si ripete: ancora ospiti col “caschetto” ma stavolta hanno sparato l’artiglieria pesante: Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Sul primo nulla da ridire, era scontato che apparisse dal cilindro: è Fazio l’artefice della rinascita artistica di Baglioni con il programma Anima mia e poi li lega un’amicizia di lunga data, ma sulla Littizzetto il pubblico della rete si è diviso per la sua comicità irriverente giudicata come spesso capita, poco adatta alla tv.

LITTIZZETTO KO – La cosa che però ha scatenato le ire funeste del telespettatore è stata proprio… vederla. Non si interrompe così un’emozione: era questo lo slogan della campagna per il referendum contro le pubblicità in tv durante i film.

Ed è stata proprio questa la sensazione: di una indesiderata interruzione. Ognuno di noi era immerso nei suoi ricordi, si era fatto mandare dalla mamma a prendere quella sua maglietta fina e poi arriva lei, sguaiata e con quel gusto per la volgarità che alla lunga stanca. Insomma, coraggiosi i capitani ad intraprendere questa avventura ma quel “caschetto” indossato è stato troppo stretto.

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