Ama, sindacati alla guerra contro la privatizzazione

64 dipendenti assunti con Parentopoli verso il licenziamento. Ma eventuali scioperi durante il Giubileo potrebbero mettere in crisi la società

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Il consiglio di amministrazione di Ama è stato convocato d’urgenza per decidere il licenziamento di 41 amministrativi che, a seguito di una sentenza penale, hanno ottenuto un ingiusto vantaggio patrimoniale da una assunzione illegittima in Ama. Con evidente riferimento alla Parentopoli che travolse la società amministrata da Panzironi ben 4 anni fa.

LA REAZIONE DEI SINDACATI – L’annuncio del presidente della società Daniele Fortini ha provocato la dura opposizione dei sindacati che peraltro osteggiano la privatizzazione immediata di alcuni servizi di spazzamento, ma soprattutto la possibilità futura dell’ingresso di soci privati in Ama voluta dal sindaco e che si dovrebbe decidere entro sei mesi.

LA CORREZIONE DEI PUNTEGGI – Tornando agli esuberi, l’azienda ha esaminato anche le posizioni di altri 23 autisti, rientrati nel corpo della sentenza, che erano stati giudicati inizialmente inidonei e, come il Tribunale ha accertato, hanno avuto una correzione dei punteggi che ha permesso loro di essere assunti. Anche questi lavoratori saranno licenziati.

UN VANTAGGIO INGIUSTO – Sarà il direttore generale a procedere ai licenziamenti che, secondo Fortini, non sono discriminatori ma la «presa d’atto di una sentenza rigorosa, inappuntabile e che dice esplicitamente che quelle persone stanno godendo di un vantaggio procurato da un’ingiustizia». In conclusione si tratta del licenziamento di 64 dipendenti mentre per gli amministratori che ne hanno consentito l’assunzione verrà «immediatamente aperta la procedura per il risarcimento del danno».

LE PROTESTE DI LAVORATORI E SINDACATI – Mentre il pugno duro del sindaco comincia a farsi sentire, centinaia di lavoratori dell’Ama si sono già presentati sotto il Campidoglio con fischietti, megafoni, striscioni e pettorine d’ordinanza, mettendolo sotto assedio. Chiamati a raccolta da Cgil, Cisl, Uil e Fiadel manifestano contro l’ipotesi di esternalizzazione di alcuni servizi (in particolare lo spazzamento) connessi con il nuovo contratto in discussione all’Assemblea capitolina. Anche di fronte ai prossimi licenziamenti i sindacati fanno notare che «il contingente complessivo del personale Ama subisce ogni anno una sensibile riduzione perché solo tra il 2013 e il 2014 più di 100 unita sono state perse». Inoltre, negli ultimi due anni «una frettolosa sperimentazione e implementazione della raccolta differenziata ha modificato l’organizzazione del lavoro». Per cui, fino al 2013, la raccolta era effettuata principalmente dai 1.000 autisti e il resto da 4.600 operai di zona, che erano anche destinati ai servizi di pulizia e spazzamento. Un servizio che si è fortemente ridimensionato a sole 2100 unità. È evidente che anziché affidare ai privati alcuni servizi i sindacati vorrebbero che venissero assunti altri dipendenti ma il sindaco è contrario a questa soluzione per la perdita di credibilità della società confermata dai licenziamenti annunciati di Fortini, ma soprattutto dall’inchiesta su Mafia Capitale. Il che apre la via verso una privatizzazione, sia pure parziale, che spacca la sinistra in aula Giulio Cesare, ma mette anche in forse i vertici di Ama che potrebbero trovarsi di fronte alle devastati conseguenze di agitazioni sindacali proprio a ridosso del Giubileo.

 

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