Tronca conferma: la macchina capitolina paralizzata da inchieste e arresti

Mancanza di decisioni e carenza di personale: Mafia capitale ha dato il colpo di grazia a Roma

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Era tanto inevitabile quanto prevedibile l’effetto di “Mafia capitale” e quello delle successive indagini sulla corruzione diffusa nell’amministrazione di Roma con il loro seguito di decine di arresti e avvisi di garanzia per imprenditori e funzionari. Un clima mediatico che, ancor prima della celebrazione dei processi, ha avuto una risonanza disastrosa per l’immagine della Capitale in Italia e all’estero. Il risultato immediato che che oggi possono verificare cittadini e imprese è che «l’amministrazione è bloccata e intimorita e l’inchiesta Mafia Capitale ha dato il colpo di grazia. Nessuno prende scelte, decisioni o mette firme o riceve operatori economici o imprenditori».

A ROMA CRISI DI SISTEMA

Una conseguenza sulla quale questo quotidiano si è soffermato più volte parlando di una crisi di sistema, ma che è stata confermata martedì mattina dal prefetto e commissario straordinario del Campidoglio, Francesco Paolo Tronca in audizione presso la Commissione parlamentare Antimafia. Con l’aggravante, come ha specificato il Commissario, di una «situazione del personale critica, in particolare per la carenza di organico, dai dirigenti alla Polizia locale fino alle scuole».

CARENZA DI PERSONALE

Infatti negli ultimi 12 anni pur essendo aumentate le competenze del personale i dirigenti si sono ridotti quasi del 24% e il resto del personale del 12%, con il risultato che l’anno scorso si è registrata una carenza superiore a un quarto dell’organico totale. Talmente grave è lo stato dell’arte che con i pensionamenti e le uscite previste quest’anno «la situazione diventerà esplosiva soprattutto per la Polizia locale, con un sotto organico del 31% che raggiungerà livelli che non consentiranno di assicurare i servizi pubblici».

LEGALITA’ PER IL COMUNE DI ROMA

Se la legalità è il primo  passo per rilanciare l’amministrazione, Tronca ragiona alla grande e mira ad avviare «nuove strategie organizzative dopo che nell’ultimo periodo politico (con evidente riferimento alla amministrazione Marino, ndr) i cambiamenti a livello di macrostruttura non hanno dato risultati incisivi sul reale funzionamento della macchina, con modalità di controllo poco idonee a manifestare i propri effetti.» Ed è stato proprio il monitoraggio del gruppo di supporto nominato dal Commissario che lancia l’allarme di una paralisi amministrativa dovuta a una struttura burocratica “elefantiaca” che unita  ai timori per le vicende giudiziarie sta creando una miscela esplosiva.

COLLABORAZIONE CON CANTONE

Per questo sin dall’inizio il Commissario ha chiesto  la collaborazione della autorità anticorruzione di Cantone, della Procura della Repubblica, della Corte dei conti, dell’Avvocatura dello Stato e delle forze di polizia. Costituendo «un organismo con il compito di supporto giuridico, tecnico e amministrativo e  una segreteria tecnica coordinata da un magistrato della Corte d’Appello di Milano».

NUOVA STRUTTURA ORGANIZZATIVA

Così dovrebbero migliorare mentre i controlli interni, mentre è già operativa  una nuova struttura organizzativa con a capo il segretario generale-direttore generale. Questo dovrà stabilire i nuovi criteri di governance con l’ assistenza giuridico/amministrativa del segretario generale. I settori in cui è più urgente intervenire sono «Contratti, controlli interni, procedimenti amministrativi, impianti sportivi comunali, uffici e servizi, contabilità, diritto di accesso ad atti e documenti, concessione sussidi e contributi, Polizia locale, telelavoro personale, Polizia urbana, patrimonio, eventi».

AMA, ATAC E LE ALTRE MUNICIPALIZZATE

Insomma quasi tutto lo scibile gestionale eccetto le municipalizzate. Un lavoro Titanico che il commissario dovrebbe lasciare in eredità al futuro sindaco che ben difficilmente potrà smantellare la macchina commissariale. Infatti chiunque sarà il sindaco non potrà fuoriuscire dai paletti che il commissario del Governo (si badi bene) sta fissando. Se poi i pochi mesi a disposizione saranno sufficienti a completare l’opera lo diranno i risultati, resta il fatto che questo commissariamento rappresenta molto di più di una gestione ordinaria e solo qualcosina in meno dei poteri di un sindaco eletto.

 

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