“Il decreto notificato ieri dal tribunale fallimentare ad Atac esprime gravi dubbi sull’ammissibilità del piano di concordato presentato dall’azienda. Siamo seriamente preoccupati dei rilievi evidenziati dai giudici. Ora si apre una fase densa di incognite per il servizio di Tpl e che mette a serio rischio le sorti dell’azienda e il futuro occupazionale di migliaia di lavoratori”. Così in un comunicato il gruppo capitolino del Pd.
“Più volte come gruppo del Pd abbiamo esortato sindaca e giunta ad evitare pericolosi ‘salti nel buio’ suggerendo di proseguire e condividere il percorso di risanamento avviato nella precedente consigliatura – si legge ancora nella nota -. Un piano che aveva iniziato a dare positivi risultati di risanamento come riconosciuto anche dall’ex assessore Colomban. Ora l’azienda capitolina, in poche settimane, è chiamata dai giudici fallimentari a rivedere il piano di risanamento approvato nel mese di gennaio, correggendo le lacune presenti nella documentazione depositata in tribunale”.
Il gruppo capitolino del Pd conclude così la nota: “Le incognite sul piano riguardano il rilancio degli investimenti aziendali, il risanamento finanziario, le modalità di copertura dei crediti e le perizie degli immobili. Un documento da riscrivere almeno in parte e che pesa sulle casse dell’azienda quasi 13 milioni tra consulenze e parcelle. Come gruppo del Pd, nel ribadire la richiesta di audizione in commissione mobilita’ dell’assessore Meleo e dell’ad Paolo Simioni avanzata già nelle settimane scorse, chiediamo di avere accesso a tutta la documentazione attinente gli atti del tribunale e di calendarizzare in via d’urgenza una seduta dell’Assemblea capitolina”.