Ormai, e per fortuna, i consigli comunali hanno una loro punzonatura, per dirla in termini ciclistici, sulle pagine della comunicazione locale, ancor prima che in aula. Il consiglio comunale odierno non fa eccezione, ed infatti anche questa volta la stampa anticipa alcuni eventi ‘fuori sacco’ che accadranno in aula. Nell’articolo che segue le minoranze che protestano a vario titolo ci sono tutte, dal Pd a 5 Stelle passando per il centrodestra. Oggi si sarebbe dovuto tenere il consiglio comunale interamente dedicato alle mozioni ed interrogazioni di tutte, ma proprio tutte, le opposizioni scaturite dalle scorse amministrative: invece qualcosa verrà ‘cassato’.
Altra anticipazione: persino la maggioranza interrogherà sé stessa; strategia spesso utilizzata per arginare con risposte ‘addomesticate’ gli affondi dell’opposizione. Nello specifico, parliamo di una interrogazione in merito ad un finanziamento pubblico a Campo di Mare, finanziamento che ha scatenato l’attacco di Cinque Stelle, nonché di due esponenti di peso del centrodestra.
Ma andiamo con ordine: partiamo con la l’interpretazione normativa riservata alle mozioni ed interrogazioni del Pd, che ne ha provocato lo stralcio dall’agenda dei lavori odierni, fiaccandone con tutta evidenza la portata politica. È Juri Marini, capogruppo del Pd, che denuncia i fatti: “Sembra incredibile, ma l’Amministrazione, per il tramite del ‘suo uomo’ alla presidenza del Consiglio, ha trovato il cavillo per escludere le dieci interrogazioni del Partito Democratico. Di fronte a domande scomode, il pressappochismo populista va in crisi. Il presidente del Consiglio -continua Marini- ha ritenuto di applicare in modo rigidissimo le norme regolamentari relative alla tipologia della risposta: o scritta, o orale. Tutte e due non si può. Ossia, non puoi chiedere, per una stessa interrogazione, di ricevere la risposta in Aula e di avere anche copia del testo (il documento che gli uffici preparano per il Sindaco e gli assessori). In realtà, con un gesto di apparente benevolenza, il Presidente ha chiesto di specificare che tipo di risposta fosse: “scritta o orale?”. Ma lo ha fatto solo il 29 gennaio, quindi quattro giorni dopo il nostro invio (avvenuto via Pec il 25), e con una frasetta a dir poco sibillina: “la data della tua eventuale risposta sarà considerata come data del deposito dell’interrogazione”. In questo modo, cioè modificando la data di deposito, ha fatto sì che non ci fossero più i cinque giorni per poterla portare in Consiglio. Dieci interrogazioni estromesse dalla discussione in Aula in un colpo solo. Complimenti. Si potrebbe obiettare che appare illegittimo modificare la data di un documento regolarmente protocollato; che in passato non si è mai usata tanta rigidità rispetto all’oggetto di un’interrogazione; che ogni interrogazione, sia scritta che orale, deve comunque avere risposta entro trenta giorni; che per legge un presidente del Consiglio dovrebbe ispirarsi a criteri di imparzialità, tutelare le prerogative e i diritti dei singoli consiglieri, garantire l’esercizio effettivo delle loro funzioni”.
“Ma non è questo il punto. Purtroppo – conclude Marini- il dispetto non lo stanno facendo al Pd, bensì ai cittadini, impedendo di discutere in Aula importanti questioni di interesse collettivo. Se non avessero avuto problemi, sarebbe bastata anche una telefonata. Si tratta di furbizia o di debolezza politica?” La risposta arriverà, se mai arriverà, oggi in aula. Dopo l’accusa di aver sbarrato la strada alle temute mozioni ed interrogazioni del Pd a colpi di ‘conformità regolamentare’, la maggioranza avrebbe messo in campo una ‘interrogazione spalla’, per dare al sindaco la possibilità di prevenire gli attacchi della minoranza in merito all’intricata storia del finanziamento regionale per la riqualificazione del Lungomare degli Etruschi.
Partiamo dalla nota a firma dell’ufficio stampa di M5S: “Vi ricordate lo scorso consiglio comunale? Ricordate l’interrogazione che abbiamo presentato al sindaco circa lo stato dei lavori sul Lungomare dei Navigatori Etruschi e sul finanziamento degli stessi? Ricordate la risposta assolutamente insoddisfacente del Sindaco? Ve la riassumiamo. Ci disse, in quell’occasione, che, a causa di varie segnalazioni arrivate in Regione da parte di consiglieri di opposizione, il finanziamento era per il momento in attesa di essere erogato, in quanto la Regione stessa chiedeva al Comune di Cerveteri alcune integrazioni necessarie al fine del conferimento. Ora ricordate? In pratica il tanto sbandierato finanziamento già ottenuto e già in cassa, non era affatto ottenuto e tantomeno era in cassa. Bene, ora nel prossimo consiglio comunale, un consigliere di maggioranza, porterà nientedimeno che un’interrogazione sullo stato del finanziamento dei lavori sul lungomare! Avete capito bene. Ora siamo curiosi di sapere cosa il Sindaco risponderà di tanto diverso da quello che aveva risposto a noi. Darà informazioni nuove che a Dicembre non aveva? E serve un’interrogazione dalla sua maggioranza per saperle? Perché non le fornisce spontaneamente in Consiglio o alla stampa, come quando proiettava slide in campagna elettorale sbandierando un progetto a questo punto tutt’altro che definito? Oppure ribadirà la stessa risposta? Ci sfugge il senso difatti di questa interrogazione, visto che ci aspettiamo che Sindaco e maggioranza parlino fra loro e che i consiglieri vengano aggiornati. Lo scopriremo in Consiglio comunale, dove dal canto nostro avanzeremo proprio una mozione per permettere da domani di portare le interrogazioni direttamente dai cittadini in Consiglio con il Question Time. Così sarà direttamente il cittadino in futuro a chiedere delucidazioni al sindaco. Evitando messe in scena alla Totò a Fontana di Trevi”.
Con taglio e parole diverse, ma altrettanto caustiche, anche i consiglieri di minoranza del centrodestra affondano sul finanziamento pubblico a Campo di mare. Aldo De Angelis Salvatore Orsomando, nella nota che segue, dal titolo ‘La corte del ‘Re Sole’ vuol far passare per oro che invece è solo ottone’ scrivono: “La maggioranza è vittima sacrificale di una preoccupante sudditanza al sistema del Palazzo. Un Palazzo silente, dove tutto sembra ruotare intorno ad una riedizione 2.0 del ‘Re Sole’, che non ha neanche più bisogno di esserci per comandare. Ecco, allora, che la silente maggioranza spedisce uno dei consiglieri fedelissimi del Sindaco che, forse tentando di far vedere lucciole per lanterne, ha inoltrato un’interrogazione al primo cittadino (della sua stessa maggioranza, ma come non si parlano tra loro?) per avere notizie sul finanziamento regionale del Lungomare degli Etruschi e avere rassicurazioni sulla correttezza dell’iter intrapreso. Non c’è proprio limite al ridicolo? È inutile preparare un’interrogazione ad hoc o ‘a spalla’ per consentire al Sindaco di rifilarci il suo solito show, fatto delle solite mezze verità. La verità, quella intera, è che per il discusso finanziamento del Lungomare degli Etruschi, l’Amministrazione, che nel suo programma elettorale di maggio 2017 lo dava già per incamerato, dovrebbe aver inviato alla Regione Lazio, prima una inutile lettera di nulla osta rilasciata dalla proprietà privata Ostilia srl, e poi, dopo svariati mesi dal bando, un singolare ‘comodato d’uso gratuito’ stipulato sempre con l’Ostilia, proprietaria delle aree private oggetto di richiesta del contributo pubblico, società che, aggiungiamo noi, si è ben guardata dal fare una cessione notarile della proprietà vera e propria. Purtroppo, non tutte le ciambelle riescono con il buco, e sia il Sindaco che la sua maggioranza evitano di raccontare ai cittadini che sia il nulla osta che il ‘comodato d’uso gratuito’ non rappresentano titoli di proprietà e/o di usufrutto, quindi manca uno dei requisiti principali per la partecipazione al bando stesso: eppure si persevera ancora raccontando pseudo favole”.
Alberto Sava