Esiste veramente un problema di ordine pubblico a Roma? A leggere questa l’intervista del vice sindaco Luigi Nieri pubblicata dal Manifesto parebbe che l’unico problema di ordine pubblico lo creino gli interventi delle forze dell’ordine quando sgomberano gli stabili occupati, come è avvenuto alla Montagnola.
ALFANO E GLI ALTRI – Il ministro dell’interno Alfano il problema lo vede nei frequenti disordini che coinvolgono il centro cittadino e propone “itinerari alternativi” mentre il sindaco Marino replica laconico «le priorità di questa città sono altre”. Possibilista il capogruppo capitolino del Pd Francesco D’Ausilio che si limita a chiedere un vertice. Il capogruppo di Sel Peciola invece con si tiene e su twitter cinguetta « Alfano dimettiti. Il ministro accende la miccia della polveriera Roma e copre gli agenti violenti. Libertà di manifestare».
LA QUESTURA – Secondo un rapporto della Questura i cortei con vandalismi solo nel 2013 sono stati 1437 e non è che quest’anno andrà meglio. Nella capitale si svolgono quasi duemila manifestazioni all’anno delle quali 600 autorizzate dal Comune. Così mentre il sindaco batte cassa al Governo con la richiesta di 5 milioni per la santificazione dei papi e altri 70/80 per far fronte agli eventi che coinvolgono la città nel suo ruolo di Capitale, per quanto riguarda i disordini si limita ad affermare che « Roma non dispone di risorse per indennizzare i negozianti» che intanto fanno i conti sulle «giornate di lavoro perse con cali del 70% nel volume egli affari» e Ama si fa carico ogni anno di 1 milione e 400 mila euro per «servizi legati alle pulizie svolte a seguito di manifestazioni”.
L’ESEMPIO – La Stampa di Torino riporta oggi l’esempio di quattro anni fa quando in occasione della fiducia al governo Berlusconi venne devastata persino “la pavimentazione di luoghi che richiamano turisti da tutto il mondo come piazza del Popolo e via del Babuino. Bollettino di guerra: 20 metri cubi di sampietrini divelti e lanciati contro le forze dell’ordine. Risultato: un milione a carico del comune, 15 dei commercianti”. A ciò si aggiunse il blocco del trasporto pubblico: 1.500 perse, 20 telecamere di videosorveglianza rese inservibili, decine di vetture danneggiate e garitte rotte. Quello fu un evento di eccezionale violenza, ma è ormai uno stillicidio di cassonetti e segnaletica danneggiata, scritte un po’ ovunque, mezzi pubblici deviati, sporcizia, bivacchi ma soprattutto paura per turisti e passanti. Un sindaco che abbia cura della sua città non può tener conto di questa realtà che probabilmente danneggia anche molti suoi elettori, ma soprattutto ha il dovere, in accordo con le forze dell’ordine, di trovare soluzioni che eviterebbero di pagar danni provocati da altri con soldi nostri.
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