Regionali, Sergio Pirozzi: “Vedremo se stasera alle 20 depositeremo le firme per il Senato”

"Diventare presidente della Regione sarebbe la rinascita di Amatrice, Accumuli e di tutto quel mondo che oggi è terremotato e delle periferie abbandonate del Lazio" ha aggiunto

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Sergio Pirozzi
Sergio Pirozzi

Sergio Pirozzi, il candidato alla presidenza della Regione Lazio e sindaco di Amatrice, ha tenuto una diretta Facebook sulla sua pagina istituzionale. Parlando proprio delle elezioni ha detto: “La sfida alla presidenza della Regione Lazio è una sfida per la rinascita di Amatrice, di Accumoli e di tutte le zone terremotate della Regione”. La sua battaglia quindi è per le zone terremotate, ed è per le periferie del Lazio abbandonate, come ha voluto sottolineare.

Ha poi fatto un chiaro riferimento alla candidatura di Stefano Parisi: “Nei giorni scorsi ho sentito la promessa di nuovi investimenti sulla Roma-Latina da parte del candidato dei partiti di centrodestra. Avviare la campagna elettorale promettendo investimenti sulla Pontina sa molto di politica alla Cetto La Qualunque. Lo sanno anche i bambini che la Pontina va riqualificata” aggiunge Pirozzi, che non ha voglia di usare termini morbidi.

“Noi vogliamo raccontare una storia diversa da questa, da quella dell’amico Stefano Parisi, che ha svenduto un movimento per una candidatura, per dei posti al Senato – prosegue -. Nessuna critica, ma solo una questione di coerenza, e noi siamo diversi da tutto questo”.

Resta però l’attesa per il deposito delle liste. Pirozzi ha annunciato un incontro a breve con i comitati e i candidati al Senato per un confronto e per decidere se presentare la lista per il Senato: “Sono abituato a decidere sempre in base a quello che vuole la base e vedremo se stasera alle 20 depositeremo le firme per il Senato, le abbiamo già raccolte e sbrigato tutte le formalità” ha assicurato.

Ha parlato anche di Giorgia Meloni: “La ringrazio per avermi espulso dal centrodestra, un evento che ricorda un po’ le purghe staliniane. Un partito vero però non dovrebbe farsi imporre la linea da un politico di Milano che decide le sorti del Lazio”.

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