La ritrovata tranquillità in casa Roma viene scossa dalla frecciatina del centrocampista Seydou Keita ai tifosi giallorossi. Intervistato da Sky Sport, il maliano ha detto la sua riguardo i fischi che i supporters, nella capitale come in altre squadre in cui ha giocato, possono comportare nel rendimento di una squadra.
LE DICHIARAZIONI – “La Roma è un club magnifico – ha detto Keita – ma quando le cose vanno male, ad esempio sbagli un controllo e i tifosi fischiano, diventa difficile. Non conosco un giocatore che riesce a giocare bene quando i tifosi lo fischiano, mai visto. E ho giocato con grandi giocatori, è impossibile. La cosa più importante, quando le cose vanno male, è aiutare la squadra e i calciatori”. Polemica dietro l’angolo con la piazza? Keita ha poi speso qualche parola per il neo allenatore Luciano Spalletti e per il predecessore Luìs Enrique, disastroso a Roma ma trionfatore a Barcellona: “Spalletti è un uomo con carattere, ho sempre sostenuto che la figura dell’allenatore dipenda dai suoi calciatori. Lui puó comunicarci le sue idee, puó dirci cosa dobbiamo fare ma poi in campo andiamo noi. Quindi sono i calciatori che fanno l’allenatore. Quando vedi cosa ha fatto a Roma Luis Enrique e poi vedi cosa fa al Barcellona te ne rendi conto, capisci l’importanza dei giocatori. Poi ovvio che contano anche le idee, i calciatori fanno quello che dice l’allenatore. La cosa più importante è che la squadra abbia fiducia nel tecnico”.
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