Aeroporto di Fiumicino: dopo cinquanta giorni dall’incendio del 6 maggio non c’è una data per la riapertura dell’area andata in fiamme, nonostante la decisione dell’Enac, viene smentita definitivamente ogni ipotesi di ripresa della piena operatività ventilata nei giorni scorsi. Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio lo ha fatto sapere ieri pomeriggio alla Camera nell’informativa urgente del governo. Delrio ha ricordato la cronologia degli eventi successivi all’incendio: dal sequestro dello scorso 8 maggio fino alla decisione del 19 giugno di restituire l’area di oltre tremila metri quadrati. Il primo rapporto di analisi sulla qualità dell’aria, ha ricordato Delrio, è datato 16 giugno.
La richiesta di Enac di tornare alla normale e piena operatività dello scalo aeroportuale è del 23 e ci porta fino ad oggi alla Camera dove il ministro Delrio ha fatto sapere a maggioranza e opposizione che “non è possibile fornire alcuna indicazione temporale sulla riapertura” e, nei fatti, “il gestore ha chiesto all’Asl un piano cadenzato di bonifica dei 4 gate” e quindi “si attende la risposta a questa richiesta del gestore aeroportuale”. Inoltre ha spiegato il ministro delle Infrastrutture “non si può escludere che venga richiesta la bonifica totale del molo B prima della riapertura al pubblico” né “si può fare la stima totale dei danni” poiché al momento “servono accurate verifiche strutturali”.
Insomma ad oggi, mentre la procura di Civitavecchia ha aperto due inchieste per incendio colposo e violazione alla normativa sulla sicurezza dei lavoratori non è possibile sapere la data di riapertura dello scalo. E, dalle parole del ministro Delrio, non si hanno novità neanche sulle effettive condizioni sanitarie della struttura nella quale da quasi due mesi ogni giorno transitano 100.000 dipendenti e vanno a lavorare 35mila dipendenti. Insomma se è vero, come hanno fatto notare dai banchi della camera, l’aeroporto è gestito da una società privata, è interesse di tutti e anche delle istituzioni vigilare sulla salubrità dell’aria nello scalo romano: nelle ultime settimane malesseri e malori sono stati frequenti e hanno costretto i dipendenti a turni e spostamenti nelle diverse aree di lavoro. Inoltre l’assenza di date certe sulla riapertura pone dubbi anche su questioni occupazionali per le aziende di handling dopo che una lettera di “stato di crisi” è stata recapitata all’associazione cui aderiscono tutte le società del settore operanti nella scalo di Fiumicino.
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