Il PD oltre le elezioni amministrative, incontro con Piero Moscardini

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La storia del circolo PD di Cerveteri si è strutturata negli anni in un sostanziale equilibrio con il corpo centrale del partito. Ad ogni tornata elettorale, infatti, l’osmosi tra la sfera locale e quella centrale è stata sempre reciproca e, all’occorrenza, non sono mancati voti locali ai ‘big’ candidati in varie competizioni. La rotta, però, pare essere cambiata, in concomitanza con la batosta elettorale locale del 2012 e la successiva avanzata nazionale del Movimento Cinque Stelle. Dato il difficile momento politico e storico, che in verità ha investito tutti i partiti tradizionali, alcuni quadri provinciali e regionali del PD hanno dato la netta impressione di voler ‘diluire’ il simbolo del partito all’interno di liste civiche, che meglio potessero contrastare l’avanzata dei ‘grillini’ e soprattutto glissare il moto di protesta contro i partiti tradizionali. Scelta questa che a Cerveteri ha spaccato il circolo a metà, e che si è risolta con trentuno defezioni: tanti sono gli attivisti che hanno fatto la scelta della lista civica semplicemente ‘ispirata’. E non poteva essere diversamente. Due anni fa un commissariamento controverso e fumoso non fu minimamente in grado di sciogliere nessuno dei nodi politici, soprattutto quello che vedeva molti attivisti e quadri locali impegnati anima e corpo nel fare deviare la barca del partito sulla rotta del sindaco Pascucci, allora considerato trionfatore in pectore delle imminenti elezioni amministrative, nell’ansia di portare la bandiera del PD in dono al ‘predestinato’. Campagne stampa, denigrazioni ed accuse, scherni e canzonature personali di gusto orrendo, nonché mobilitazione generale di padrini politici vari ed assortiti, non hanno ottenuto l’effetto e, seppure in un congresso al fotofinish, la linea di consegnare il PD a Pascucci è fallita. Oggi i dirigenti del circolo di Cerveteri stanno affrontando la campagna elettorale da soli, con i big del territorio, provinciali e regionali, abbastanza defilati rispetto ad un impegno così importante. La misura di quanto sia stata determinata l’avversione della dirigenza locale del PD rispetto alla scelta di diluire il simbolo all’interno di una coalizione civica, è data dal fatto che il 3 e 4 giugno, a poche ore dall’apertura delle urne, si svolgerà la festa dell’Unità, a Cerenova, la frazione marina, ormai traballante feudo elettorale di Pascucci. Mentre tutto il circolo PD è impegnato in questa campagna elettorale, che analisti seri danno fortemente incerta negli esiti, i vertici del partito locale stanno già lavorando al nuovo PD, quello uscito da una fase di cui le elezioni sono solo una tappa. Piero Moscardini, uomo dal lungo, articolato ed importante percorso professionale e politico, è tra i personaggi di spicco che sta sostenendo la dirigenza storica alla guida del circolo verso quel nuovo PD, ‘orfano’ di chi ha scommesso su vittorie altrui, piuttosto che sulle proprie, temendo forse una sorta di redde rationem elettorale, rispetto a decenni di gestione perniciosa ed autoreferenziale del potere locale, che ha inflitto a Cerveteri tanti danni e ritardi. Tra poco meno di due settimane si apriranno le urne del primo turno per il rinnovo del consiglio comunale, a Piero Moscardini chiediamo:

Dopo le elezioni, quale PD a Cerveteri?

Avverto ed intravedo un bicchiere mezzo pieno: perché noto con perfetta trasparenza, che a Cerveteri   esiste ancor più all’interno di questo rinnovato PD, una robusta passione politica. Difronte alla parte del bicchiere mezzo vuoto: vedo tanta indecisione o addirittura forme di pazienza nei confronti del circolo di questa città, che si scontra con una assodata indifferenza in talune espressioni del Partito Democratico a livello provinciale e regionale. Per questo non comprendo chi nei vertici, pensa e persegue l’obiettivo di tramutare il “Circolo del Partito Democratico” in una sorta di “cosa nostra”. Con l’intento di permettere ad altri contendenti in lizza di farne una propria scalata e tentare di appropriarsene, dopo i risultati elettorali. Credo che la possibilità di mantenere il Partito Democratico unito a Cerveteri, sia solo nelle mani del segretario Matteo Orfini. Qui non si ha bisogno di chissà quali grandi personaggi, abbiamo solo e sempre più bisogno di persone perbene. Se tutti vogliono un Partito Democratico unito, noi vogliamo e ci auspichiamo di andare avanti. Speriamo solo di dire le stesse cose nel prossimo mese.  Qualunque cosa accada manterremo un “circolo locale”, certamente non avverso alle linee politiche nazionali dettate dal Partito Democratico. Questo Circolo è nel nostro dna di molti,  con un po’ di voglia da parte di tutti vorremmo rimanere  “Insieme ai molti”, anche perché, certi nostri avversari non stanno solo a destra. Quella in corso “non è una battaglia”, non auspichiamo  però  una trasformazione del Pd di Cerveteri nel partito di un Sindaco, che del PD si fa, “portatore sano solo fuori le mura di questa città”, servendosi già da tempo di rappresentanti del simbolo del PD consiglieri di svariati comuni della provincia di Roma per esser eletto in quota PD quale consigliere in Citta Metropolitana, proprio coi i voti del PD, ad uso suo ed alle sue rappresentazioni. E qui sul territorio ne è il primo ed il più aspro antagonista del nostro PD.  Questo solo qui avviene e lo si permette. Ci si chiede di fare in poche settimane, “una conta”, per ridare dignità a questo circolo ed a quanti ne hanno più titolarità ed onore nell’esserci dal tempo che fu. Molti iscritti lo chiedono, questo è un dovere specie per chi da tempo e nel tempo è stato osteggiato. Per esserci, noi ci saremo.  Ecco, perché è tempo che si apra “una nuova strada”, per “una storia nuova”. Perché sono convinto che questa sia una comunità dove le regole devono contare e essere legittime per tutti. La politica a Cerveteri è da troppo tempo simile ad un torpedone, dove ognuno decide di salir sopra in corsa,  sfruttandone l’occasione propizia, per poi  discendere a  suo piacimento dopo essersi fatto gli affari suoi quanto e tanto più possibile! Politica non è un mestiere, intendiamolo solo un servizio da rendere. Ma nel senso di servire, non di servirsi della stessa circondandosi di servi. Questo modo di fare politica, appare generalmente individuabile in due categorie: gli utopisti con la testa fra le nuvole, e i realisti con i piedi nel fango: io nella mia storia sia politica che lavorativa mi sono spesso  trovato  con i piedi nel fango e mi si permetta di ostentarlo. Questo, a tutela ed a garanzia non solo di questa comunità di Cerveteri. In estrema analisi, non esistono linee politiche giuste e linee sbagliate. Tutto in politica è opinabile, esistono però delle regole, che invece devono valere sempre e per tutti i cittadini certamente, ma prima indiscutibilmente devono essere rispettare da chi li deve governare. Il nostro segretario del Pd di Cerveteri è quello che ha vinto il congresso. Il candidato Sindaco è quello che ha vinto anche le primarie. Che piacciano o no le sue idee politiche. Cerveteri ha bisogno di perseguire giornalmente la strada del rinnovamento. La sovranità appartiene al popolo, l’art. 1 della nostra Costituzione dice tutto, per questo, credo ed auspico come obiettivo del Partito Democratico è allontanare l’idea di una amministrazione lontana dalla vita della città e del Paese e mettere il cittadino sempre al centro della vita amministrativa della nostra comunità Quindi, metodi e idee sono il cuore della crescita di una nuova moda di intendere Cerveteri. Tenuto conto che, la qualità della vita è messa in crisi dall’attuale situazione economica, sociale e culturale in atto nel Paese: compito di una responsabile amministrazione locale è quello di tutelare il cittadino e creare i giusti presupposti per generarne la crescita sociale ed economica. Cosa fondamentale che il Partito Democratico deve poter perseguire a Cerveteri e non solo, credo sia lo scambio generazionale. Il ruolo delle giovani generazioni è fondamentale e il partito deve far sentire ai giovani che potranno avvicinarsi a noi essere i protagonisti del presente, sono loro che posseggono le chiavi di lettura per interpretare il contesto attuale per costruire il loro futuro. Futuro che non può però prescindere dall’apporto della componente più matura della popolazione: se i giovani cavalcano l’onda dello sviluppo e dell’innovazione, l’esperienza dei più anziani canalizza le energie nuove in percorsi qualificati e concreti. Andiamo sempre più verso l’Area metropolitana e dal 2016, Cerveteri fa parte dell’Area metropolitana di Roma. In un’ottica territoriale più ampia ed integrata, ciascuna realtà locale dovrà specializzarsi per essere un nodo forte di una rete di livello inter-comunale. Questa prospettiva vorrei sintetizzarla in sei parole chiave:

Partecipazione

Individuare forme e strumenti per permettere a cittadine e cittadini di essere protagonisti della vita democratica del paese; ascoltare in assemblee pubbliche tutte le categorie produttive e sociali per condividere idee e strategie per lo sviluppo  sociale per condividere idee e strategie per lo sviluppo.

Identità

Valorizzare le eccellenze culturali, storiche, tradizionali locali; risvegliare il legame dei cittadini con il territorio e alimentare l’idea di comunità; rendere la cultura una forma di attrattiva per il paese, con ritorni d’immagine, sociali ed economici.

Trasparenza

Facilitare l’accesso alle informazioni sull’attività amministrativa e politica; fornire ai cittadini strumenti semplici per seguire il lavoro della macchina amministrativa; rendere chiari i meccanismi di gestione ed utilizzo delle risorse: bandi, concorsi e concessione di appalti.

Legalità

Diventare punto di riferimento nel contrastare fenomeni criminali e devianti; fare rete con organizzazioni nazionali operanti nell’ambito per promuovere la cultura della legalità diffusa; dare spazio e visibilità alle forze positive della Città per consentire alla nostra comunità di riappropriarsi del territorio.

Ambiente

Censire e monitorare le fonti di inquinamento presenti sul territorio attraverso la collaborazione con gli istituti di ricerca locali (Università degli Studi di Roma, Arpa, ecc..); sensibilizzare ed informare i cittadini sulle questioni ambientali legate al territorio, sugli obiettivi Concepire una Città che sia anche a misura degli ”amici dell’uomo”.

Territorio

Redigere ed approvare gli strumenti urbanistici di cui il comune è ancora carente per: tutelare il patrimonio architettonico pubblico e privato esistente; salvaguardare gli ambiti naturalistici e di interesse ambientale del territorio; rigenerare le aree degradate; promuovere forme di edilizia ecosostenibile. Sviluppare un’economia del territorio basata non sul suo sfruttamento intensivo ma sulla rigenerazione urbana. Ricucire le zone marginali del paese con il borgo per dare dignità urbana a tutto il territorio; caratterizzare ciascuna area di Cerveteri secondo un piano dei servizi che promuova una visione policentrica del paese; favorire l’edilizia ecosostenibile con incentivazione volumetrica; consolidare le relazioni urbanistiche ed economiche con i comuni limitrofi; coinvolgere i cittadini nella gestione partecipata del territorio per renderli consapevoli del grande valore che questo assume per l’intera Comunità; intercettare i finanziamenti dei fondi strutturali europei per realizzare gli obiettivi di programma sul territorio affinché i costi non gravino sempre sui cittadini. Quello che mi rimane difficile capire, ed inconcepibile come facciano pezzi importanti del nostro partito a boicottarlo e rinuncino a sostenerlo, favorendo così un suo diretto avversario. “Oggi sto con Yuri Marini e Angelo Alfani, perché sono due persone perbene. Ed essere persone perbene in politica, significa non fare tattica su temi che riguardano i nostri cittadini, per cui ci si dovrebbe vergognare tutti, se si parte dalla vecchia logica di fare tattiche per pochi. La politica è invece proprietà ed un diritto di molti. Sulla base di queste linee d’indirizzo, il Partito Democratico di Cerveteri individua i seguenti punti d’intervento: politiche per il territorio e la sicurezza; politiche per la qualità delle strutture pubbliche e private; politiche per i servizi sociali, i giovani e l’inclusione; politiche per l’ambiente; politiche per la cultura, l’associazionismo e la comunicazione.

di Alberto Sava

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