Rai Uno, Porta a Porta: le signore del bon ton contro Giulia Salemi

Sotto accusa per l’abito scandaloso indossato a Venezia, la modella controbatte ed è difesa da Filippo Facci

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Tra un caso di cronaca e l’altro, approda a Porta a Porta la leggerezza. Nello specifico la scandalosa mise di Giulia Salemi alla Mostra del Cinema di Venezia, dove la modella e showgirl sfodera un abito arancio dagli spacchi a dir poco vertiginosi in coppia con Dayane Mello con vestito rosa intenso altrettanto provocante.

In un parterre di regine biancovestite – Gloria Guida, Simona Izzo, Antonella Boralevi – spicca la giovane Giulia opportunamente castigata in camicetta e salopette nera. Oggetto del contendere la vituperatissima sortita della giovane “persiana” ex Pechino Express: un giro sul red carpet di Venezia con un abito arancio con birichina apertura sul segno del costume. Femministe e paladine del buon gusto si erano già scatenate contro la modella, che si è difesa adducendo semplicemente il dovere professionale di indossare quello che le viene proposto. Ho scritto “paladine” perché come ha giustamente osservato Filippo Facci, chiamato a difendere la Salemi dagli attacchi delle sciure, sono soprattutto le donne ad aver reagito con veemenza all’outfit… scostumato.

Tra una Gloria Guida che assolve, una Izzo che rivendica la necessità di frequentare i festival solo se si è attori o addetti ai lavori premiati (come lei, che si loda e non sottintende), e la solita Boralevi madame bon ton, la fanciulla si difende (bene). La vera difesa viene però dal servizio di casa Vespa sul corpo delle donne sui media, da cui si evince che lo scandaletto di Giulia Salemi è ipocrita: siamo ormai abituati a vedere ai festival del cinema ed eventi analoghi ogni tipo di nude look, vedo non vedo ma soprattutto vedo le sortite di dubbio gusto da parte di star internazionali – vogliamo parlare delle uscite fetish di Madonna alla sua ormai argentea età? O di Jennifer Lopez? Rihanna? Beyoncè? Per non menzionare, in una dimensione più nostrana, della ormai storica “farfallina” svelata da Belen Rodriguez al festival di Sanremo. Con tutte le malizie al seguito.

Morale: inutile parlare di morale e del corpo della donna per prendersela con la ragazza, che viene di fatto assolta nonostante l’inconsistenza… dell’abito. Mentre Porta a Porta fa il 10.86% di share.

Complimenti, ti sei difesa bene dall’attacco del tribunale delle signore Izzo e Boralevi. Non ci si aspettava un difensore efficiente come Filippo Facci, ottimo endorsement. Ma parliamo di cose serie: come vivi l’inevitabile accostamento con Belen?

È vero, abbiamo indossato due abiti simili, ma diverse sono state le situazioni e le interpretazioni che ne abbiamo dato. Non era mia intenzione copiare Belen: mi hanno dato un vestito e l’ho indossato, è il mio lavoro! Non è una giustificazione, ha detto bene Filippo Facci: in ogni festival c’è una passerella, che non è circoscritta ai soli addetti ai lavori, bensì a modelle, show girls, influencer… il legame del cinema con la moda è sempre più stretto, ne è prova che a Venezia ci fosse anche Chiara Ferragni, che certo non è una filmmaker. Quanto a Belen Rodriguez, ben venga l’accostamento: è bella, brava, intelligente e da genio del marketing è riuscita a restare sulla cresta dell’onda. Chapeau.

Tra critiche più o meno pesanti e battutine, la tua immagine con l’abito arancio ha fatto il giro del mondo, con articoli anche sulla stampa internazionale. È chiaro che il coup de theatre prelude a un nuovo lavoro… quando ti rivediamo? E quanto vestita?

Beh, veramente sono già su MTV con Ridicolousness, che conduco insieme a Stefano Corti e Alessandro Onnis. E vi assicuro che sono molto vestita: a volte sportiva, a volte griffata e superfashion, cambio sempre, come si addice al mio carattere. La moda è comunque il mio lavoro ed è un gioco che mi diverte tantissimo. Inoltre ho un cameo in un film di Max Croci che uscirà nella prossima primavera e un altro programma tv in cantiere. Tutti contratti firmati prima di quel famoso vestito…