Piazza di Siena, Coppa delle Nazioni stregata per gli azzurri

L'Inghilterra bissa il successo ottenuto lo scorso anno, grazie ad una prova magistrale di John Withaker: due percorsi netti

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La formazione inglese festeggia la vittoria
La formazione inglese festeggia la vittoria (Foto Pizzi)

Una Coppa delle Nazioni che rimane stregata per la spedizione azzurra.

Sulla pista del Piazza di Siena la squadra italiana formata da Emanuele Gaudiano, Lorenzo De Luca, Emilio Bicocchi e Piergiorgio Bucci non va oltre al settimo posto, a parimerito con la Svezia, in una gara che ha visto l’Inghilterra bissare il successo ottenuto lo scorso anno, grazie ad una prova magistrale di John Withaker, autore di due percorsi netti.

Emanuele Gaudiano su Caspar
Emanuele Gaudiano su Caspar (Pizzi)

Eppure la gara per gli amazzoni azzurri, guidati dal capo equipe Marco Reitano, era iniziata nella maniera migliore, con l’Italia che aveva concluso il primo giro con sole quattro penalità, dietro ai britannici ma insieme a Stati Uniti, Francia e Olanda. Decisivo è stato un secondo giro dove l’Italia ha accusato 20 punti di penalità, otto di Bucci e Gaudiano e quattro di De Luca, che l’hanno portata così all’ultimo posto della rassegna.

Con l’Inghilterra che difende la sua prima posizione, ai piedi del podio arrivano Stati Uniti e Francia, trascinati rispettivamente da McLain Ward e Penelope Leprevost autori di due percorsi netti.

John Whitaker su Ornellaia (Pizzi)
John Whitaker su Ornellaia (Pizzi)

Ad analizzare a caldo la prova degli azzurri ci pensa il capo equipe Marco Reitano: «Il nostro risultato ha tradito completamente le aspettative. Nel secondo giro tutte le squadre hanno avuto un calo, ma noi più di altri. Ora studieremo a tavolino cosa è successo, perchè qui non c’è un problema tecnico, e su questi cavalieri non avevamo e non abbiamo alcun dubbio. Non valiamo certo questo settimo posto – prosegue il capo equipe – non ci resta che tornare presto a dimostrare il nostro valore e che ce la possiamo giocare con tutti. Non sono solo promesse, ma io ci credo… Il giudice però sarà solo il campo».

Paolo Pizzi

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