Il campionato della Roma: tra problemi annunciati ed imprevisti

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Che la stagione della Roma non sarebbe stata tutta rose e fiori, dati i profondi cambiamenti operati nel mercato estivo, probabilmente l’avevano immaginato in molti ma che alla fine del girone d’andata la squadra allenata da Di Francesco potesse apparire ancora così disordinata, disattenta e confusa probabilmente l’avevano previsto in pochi. Dopo 21 partite di campionato, infatti, la Roma sembra essere ancora un cantiere a cielo aperto che, nonostante gli sforzi e l’impegno profusi dall’allenatore, non riesce a trovare la propria strada e la propria identità. Tutti i tifosi della Roma sanno bene che da anni la politica societaria è chiara: vendere ad un buon prezzo i migliori giocatori ed investire in giovani di talento e dal futuro roseo. Il problema di questo inizio di campionato, tuttavia, è che i ragazzi che sono giunti nella capitale per sostituire tre pilastri della scorsa stagione come Alisson, Strootman e Nainggolan, hanno dimostrato di aver ancora bisogno di tempo per crescere e maturare. Roma, però, è una piazza in cui di tempo ce n’è sempre poco e la speranza dei tifosi giallorossi è che quanto prima i vari Kluivert, Schick, Under e Coric, tanto per fare un esempio, possano trovare quella fiducia nei propri mezzi e quella convinzione che sino ad oggi sono mancate.

I problemi palesati in fase difensiva

Uno dei principali problemi incontrati dalla Roma in questo inizio di campionato è sicuramente rappresentato dalla scarsa tenuta difensiva. I goal subiti dai ragazzi di Di Francesco sono troppi: dopo le tre reti incassate contro l’Atalanta in una partita che sembrava già vinta ma che invece la squadra giallorossa è riuscita a pareggiare – anche la gara d’andata come ricordato da Sky Sport era terminata 3 a 3 – i goal in campionato subiti dalla Roma sono ben 29 in solo 21 partite. Per capire quanto grave e profondo sia il problema e l’involuzione che ha subito la squadra capitolina, basti pensare che in tutto lo scorso campionato le reti subite dalla Roma erano state 28. In 21 partite, quindi, la Roma è riuscita ad incassare più reti di quante non ne abbia subite nelle 38 partite della passata stagione. Nonostante sia evidente che Olsen sia di un’altra categoria rispetto al portierone Alisson, le colpe di questa involuzione non possono assolutamente essere attribuite al portiere giallorosso. Quello della Roma è un problema di intensità, di cattiveria, di atteggiamento della squadra, di una squadra che ancora non riesce a giocare da squadra. In fase offensiva, invece, i problemi sembrano essere meno gravi e la notizia che giunge dall’ultima trasferta di Bergamo è che finalmente Edin Džeko è riuscito a sbloccarsi. Dopo aver messo a segno solo due reti nelle prime venti partite di campionato, il bomber bosniaco ha realizzato una doppietta in soli 30 minuti e, a prescindere dai goal, è sembrato rigenerato soprattutto dal punto di vista fisico e mentale. Nonostante tutto, la Roma è ancora in corsa per il quarto posto che garantirebbe la qualificazione alla prossima Champions League e, insieme alla Juventus, è l’unica squadra italiana ancora in gioco nella massima competizione europea. La squadra giallorossa, in una doppia sfida che promette spettacolo, agli ottavi di finale dovrà vedersela con i portoghesi del Porto: al 31 di gennaio, dando un’occhiata alle quote calcio di Betway, la Roma, a quota 2,05 è la favorita per la vittoria nella partita di andata che si disputerà all’Olimpico di Roma. La speranza dei tifosi giallorossi è che, ripercorrendo il cammino fatto l’anno scorso, la squadra capitolina possa giungere nuovamente in fondo alla competizione e regalare loro gioie e momenti indimenticabili.

Le note liete: il futuro è a centrocampo

Una delle poche note liete di questo inizio di stagione, oltre alla costante crescita di Manolas ed alla ritrovata efficienza offensiva di El Shaarawy, è sicuramente il centrocampo giallorosso che con Pellegrini, Cristante e Zaniolo sembra destinato a diventare uno dei più forti e completi di tutto il calcio europeo. Pellegrini e Cristante stanno riuscendo a confermare quanto di buono fatto vedere in passato con le maglie di Sassuolo ed Atalanta e, dopo un avvio di campionato complicato, stanno crescendo di partita in partita in personalità ed in determinazione. Nicolò Zaniolo, invece, giunto a Roma tra lo scetticismo generale nel trasferimento che ha portato Radja Nainggolan all’Inter, è stata l’autentica sorpresa di questa prima fase di stagione. Classe 1999, il giovane Nicolò è entrato nelle rotazioni di Di Francesco grazie ai ripetuti problemi fisici che hanno afflitto Pastore, Nzonzi e De Rossi ed è riuscito a ritagliarsi un posto da titolare. Ad oggi, Zaniolo, come raccontato anche da La Gazzetta dello Sport, sembra essere diventato una pedina fondamentale nello scacchiere del mister abruzzese e sta riuscendo a mettere in mostra tutte le sue qualità che, abbinate ad una potenza ed una conoscenza del gioco rara, fanno di lui uno dei prospetti più interessanti di tutto il calcio mondiale. I tifosi romanisti si godono i loro giovani gioielli nella speranza che quanto prima possano compiere il definitivo salto di qualità che possa permettere loro di caricarsi sulle spalle la squadra giallorossa.

La stagione, per fortuna di tutto l’ambiente romanista, è ancora molto lunga e l’impressione è che, con qualche innesto di qualità nelle zone nevralgiche del campo, questa Roma possa riuscire a migliorare sotto tutti gli aspetti del gioco. La sensazione, infatti, è che questa squadra abbia dei limiti tecnici importanti e che la società debba intervenire sul mercato per porre rimedio alle problematiche che nel girone d’andata hanno condizionato il percorso dei giallorossi.