Stadio Roma, Pd Comune: «Grillo tiene in ostaggio la città»

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«Lo psico-comico (Grillo ndr) tiene in ostaggio Roma. Subito seduta straordinaria dell’Assemblea Capitolina. Sul progetto ‘stadio della Roma’ l’amministrazione capitolina sta vivendo uno dei momenti più oscuri della sua attività. Assistiamo da mesi ad una commedia dell’assurdo dove vari personaggi si sovrappongono dichiarando tutto e il suo contrario circa la volontà del Campidoglio di realizzare il progetto. Una sindaca silente che diserta da settimane l’aula consiliare, un comico in sua vece che alterna esternazioni confuse e contraddittorie, una giunta di cui restano solo brandelli di quella originaria e che attende un sostituto all’urbanistica, una maggioranza lacerata incapace di decidere. Questo è il cupo panorama che offre chi dovrebbe decidere il futuro della capitale». Ad affermarlo in una nota il gruppo capitolino del Pd. «La città – continua la nota -, i romani, chi osserva dall’esterno dell’Italia e non in ultimo coloro che hanno proposto il progetto con investimenti miliardari, comprendenti importanti opere pubbliche, attendono risposte vere e non pantomime. Una amministrazione seria ha il dovere di dare risposte e certezze. Invece in Campidoglio regna uno stato confusionale, una indeterminatezza al limite della circonvenzione di incapaci e infine misera teatralità che tiene in ostaggio la capitale. Siamo passati dalla stagione dello psico-nano a quella dello psico-comico che dirige riunioni segrete dove sembrano maturare decisioni senza alcuna trasparenza. Ci sono in ballo 410 milioni di euro per opere pubbliche nel quadrante ovest della città e due autostrade che collegherebbero il nuovo impianto della Roma. Ci sono circa 20.000 opportunita’ di lavoro a disposizione della citta’ ed ulteriori benefit evidenziati nell’indagine messa a punto dall’Università La Sapienza. Roma è una capitale mondiale e se vuole mantenere questo rango non può permettersi il lusso di trattare con leggerezza investitori internazionali, rischiando per giunta il pagamento milionario di risarcimenti per danni. L’amministrazione M5S – conclude la nota – con il suo modo d’agire offusca il futuro della nostra città. Roma non è un palcoscenico per gli show di Grillo che surroga Sindaca, giunta e Assemblea capitolina. Serve un chiarimento immediato in Aula. Chiediamo una seduta straordinaria dell’Assemblea Capitolina dove ognuno si deve assumere, nella sede propria del governo della città, le proprie responsabilità».

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Anche il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone si scaglia contro la giunta pentastellata: «Stadio della Roma, sì, no, forse. Spostiamolo. Eliminiamolo. Bocciamolo. Il sindaco del Comune di Roma, Virginia Raggi, sta trasformando un’occasione unica di sviluppo per la Capitale in quella che, se non fosse per la gravità di quanto sta accadendo, potrebbe essere definita una barzelletta. L’iter procedurale e amministrativo per la realizzazione del nuovo Stadio della Roma a Tor di Valle è arrivato al capolinea. La realizzazione dello Stadio – continua Simeone – non è un vezzo. È sinonimo di importanti opere pubbliche, sociali, infrastrutturali ed ambientali che miglioreranno e ridaranno dignità ad una delle zone più trascurate e degradate di Roma. Oggi il calcio non è solo divertimento. Ma è anche motore dell’economia. Il progetto della Roma è il progetto di una grande impresa che potrà avere ricadute importantissime per l’economia del territorio, per l’indotto, per il turismo, per le attività commerciali attraendo anche investimenti dall’estero. È un progetto non di qualcuno ma a favore di una crescita di cui beneficeranno tutti. Il progetto della Roma, con un investimento di circa 1,7 miliardi è quello di una grande impresa che, al pari dei migliori club italiani come la Juventus e stranieri come il Bayern Monaco, ha deciso di investire sul proprio territorio con la creazione di una struttura che sarà utilizzabile non solo per le partite ma ogni giorno della settimana. Oggi il sindaco Raggi sta dicendo no, stando alle stime diffuse, a 5.500 nuovi occupati di cui 1.500 solo nel settore edilizio con una riduzione dello 0,8% del tasso di disoccupazione. E sta dicendo sì ad un possibile danno economico per il Comune di Roma, che quindi pagheranno i cittadini, di centinaia di milioni di euro. Non entriamo nel merito del progetto, dell’altezza delle torri ma entriamo nel merito di scelte politiche che costringeranno Roma a restare al palo. Il sindaco Raggi da mesi dice che loro sono diversi da chi li ha preceduti. Non e’ sottraendosi alla responsabilità di amministrare. Non è dicendo no a tutto, come accaduto con le Olimpiadi, che potranno dimostrarlo. Non si amministra la capitale d’Italia nascondendosi dietro a gran rifiuti o stando fermi. Chi non lavora non sbaglia mai. Ma chi amministra ha il dovere di accettare le sfide che si presentano dimostrando di avere a cuore lo sviluppo della città, il futuro dei cittadini e, soprattutto, si saper governare».
Sulla questione è intervenuto Daniele Frongia, assessore allo Sport di Roma Capitale, a margine della presentazione del Carnevale romano: «Ci sono dei consiglieri che ci stanno lavorando e a breve ci saranno delle novità. Se è scongiurabile la catastrofe di cui ha parlato Pallotta? Naturalmente, lavoriamo per scongiurare tutte le catastrofi che si abbattono su Roma e su Roma Capitale».

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