Maratona di Roma, in gara anche Alex Zanardi e Annalisa Minetti

Sei partecipazioni e cinque successi per il 50enne atleta paralimpico ed ex pilota di Formula 1, per la cantante sarà la prima partecipazione, ma promette una prestazione record

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Dopo sei partecipazioni e cinque successi (2010, 12, 13, 14 e 2016), Alex Zanardi, il 50enne atleta paralimpico ed ex pilota di Formula 1 e Formula Indy, torna a correre nella capitale con la sua handbike. Il pluricampione mondiale (8 titoli e 2 argenti) e paralimpico (4 ori e 2 argenti a Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016) affronterà per la settima volta in carriera il percorso della 42k romana che, nel 2016 chiuse con il tempo record di 1:09.15. Un crono stratosferico, mai registrato su suolo italiano, ma lo spirito agonistico che lo contraddistingue fa presupporre che il 2 aprile tenterà di abbassarlo.

Gara riservata ai disabili, sulla quale da sempre puntano gli organizzatori, che quest’anno si arricchirà di un altro personaggio pronto a siglare una prestazione da record. Si tratta di Annalisa Minetti, cantante e atleta paralimpica non vedente. Nel 1997 ha partecipato al concorso di bellezza Miss Italia. Nel 1998 ha vinto il Festival di Sanremo con la canzone “Senza te o con te”. Nel 2012, intrapresa la carriera sportiva, ha partecipato ai Giochi Paralimpici di Londra vincendo la medaglia di bronzo nei 1500 metri con il record del mondo di categoria.

Il 2 aprile correrà, a Roma, la sua prima maratona, puntando a chiuderla entro le 3:35 (il suo p.b. sulla mezza maratona è 1:40.40). «Corro la Maratona di Roma perchè voglio dimostrare che c’è un’alternativa alla resa – dice Annalisa Minetti -. Abbiamo sentito molto parlare del valore della vita in questi giorni, e queste battaglie diventano sempre irrimediabilmente politiche purtroppo. Un disabile ha nello sport una possibilità, e la politica dovrebbe mettersi di più al servizio di essa. Penserò alle persone che pensano di non avere alternative e vorrei che attraverso questo mio impegno tutte le persone che soffrono per un disagio possano capire che c’è e ci deve essere una possibilità per tutti, perchè possano imparare dai miei sforzi che nella vita bisogna sempre tentare l’impresa».

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