Ama, la Raggi pesca dal “nord” per risolvere il problema rifiuti

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Qualcuno ricorderà la casalinga di Voghera citata da Berlusconi quale prototipo del suo elettorato, ebbene la ridente cittadina dell’Oltrepo pavese oggi torna alla ribalta per una nomina che dovrebbe segnare, si spera in positivo, le sorti della raccolta e smaltimento della monnezza capitolina che mena ormai scandalo in tutto il mondo civile. Eh sì, perché la sindachessa Raggi ha infatti, scelto, dopo regolare bando di gara, Stefano Bina, già dg dell’Asm di Voghera, come direttore di Ama. Manager, si dice, apprezzato dalla Casaleggio&associati. Lui, intervistato dal Messaggero, dichiara di aver studiato la situazione di Roma e non si sbilancia anche perché avrà il fiato sul collo dell’assessora Muraro, peraltro curiosamente assente dalla riunione di giunta che ne ha confermato la nomina. Non è la prima volta che il Comune ricorre ad innesti nordici per mettere mano alla sua scassatissima municipalizzata.

GENTE DEL NORD – Era l’estate del 2011 quando Salvatore Cappello, allora direttore generale dell’Amsa di Milano, fu chiamato nella capitale da Alemanno. Si dice consigliato dall’allora governatore della Lombardia Roberto Formigoni che  militava nello steso partito, il Pdl, di Gianni. Cappello vicino alle posizioni di Comunione e Liberazione entrò in Ama proprio quando l’ad Franco Panzironi stava per transitare, con stipendio da favola, alla Multiservizi, condannato al dorato esilio dal sindaco travolto dagli scandali di Parentopoli Ama e Atac. Ma si sa, sic transit gloria mundi, meno di un anno dopo, nel novembre del 2012 Cappello rifà le valige e con lauta liquidazione se ne ritorna al nord  per lasciare il posto  a Giovanna Anelli, dirigente interna molto legata all’ex numero uno Panzironi.  Il milanese veniva scaricato dal sindaco  per aver proposto un contratto decennale da 50 milioni di euro a favore del consorzio Colari di Manlio Cerroni, il «Re» di Malagrotta, per il trattamento dei rifiuti. La proposta fu bloccata dall’allora presidente del cda Piergiorgio Benvenuti anche se Cappello si difese affermando che l’indicazione per quella scelta era venuta proprio dai piani alti del Campidoglio. Quanto accaduto dopo sino agli avvenimenti di mafia capitale e il processo a Cerroni è storia recente. Ma nonostante la chiusura di Malagrotta vantata da Marino come svolta ‘epocale’  nemmeno Fortini, chiamato da Napoli, è riuscito  chiudere il ciclo industriale dei rifiuti nonostante  il  raddoppio della raccolta differenziata degli ultimi anni.

IL NODO – Certo, i tempi sono cambiati e poi Stefano Bina ha già studiato la situazione di Roma che da sola di Voghera ne fa almeno cento in termini di popolazione. Eppure  ci resta il dubbio che la figura forte, competente e decisionista (per i suoi pagatissimi 10 anni di consulenza all’Ama)   rimanga l’assessora Paola Muraro. A meno che  il fuoco di sbarramento sulla sua nomina da parte della opposizione e di quasi tutta la stampa romana, abbia indotto il direttorio pentastellato che pilota la Raggi, a defilare temporaneamente l’assessora, magari per timore di eventuali avvisi di garanzia.  Questo spiegherebbe la sua assenza dalla riunione di giunta, ma verremo sicuramente smentiti.

Giuliano Longo

 

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