L’investimento di circa 1,6 miliardi di euro finanziati da privati in sei anni per la costruzione dello stadio della Roma a Tor di Valle genererà un incremento del Pil della provincia di Roma «pari a 5,7 miliardi di euro dopo 3 anni (2020), 12,5 miliardi dopo 6 anni (2023) e 18,5 miliardi dopo 9 anni (2026) rispetto a quello che si avrebbe in assenza dell’intervento». È quanto emerge dalla presentazione dello Studio di Impatto Economico e Sociale condotto dalla Facoltà di Economia dell’Università Sapienza presso l’Acquario Romano – sede dell’Ordine degli Architetti di Roma. L’incremento percentuale stimato, secondo il rapporto, «sarà quindi di circa l’1,5% nell’arco dei nove anni 2017-2026». Presente alla conferenza anche Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma: «È fondamentale essere nelle condizioni di realizzare una struttura moderna in grado di offrire uno spettacolo adeguato a quelli che sono i canoni internazionali a pubblico e comunità – ha detto il dirigente giallorosso – in una struttura in grado di consentire una pianificazione di ricavi in linea con la competizione internazionale di oggi». Secondo lo studio l’impatto complessivo degli investimenti previsti dal progetto implicherà una riduzione del tasso di disoccupazione medio dell’area romana di circa un punto percentuale (0,8%) e gli occupati direttamente impiegati nell’area saranno pari a circa 5.500 unità: nel periodo di costruzione, i lavoratori nel comparto edilizio ammonteranno a circa 1.500 persone e che, una volta a regime, gli impiegati negli altri comparti saranno 4mila. Inoltre, 15-20mila lavoratori svolgeranno la propria attivià nel Business Park.
Ma non solo: l’incremento annuale medio delle entrate fiscali garantite dalla realizzazione del progetto sarà pari a 142 milioni di euro. Le entrate cumulate ammonteranno a 1,4 miliardi alla fine del 2026. «Non è banale costruire uno stadio – ha detto ancora Baldissoni -. Non è come piantare una pianta nel proprio cortile. È giusto che lo stadio sia calato in maniera idonea nel tessuto della città», ha spiegato parlando anche di «motore di rigenerazione urbana nel luogo scelto per essere realizzato». In termini di valore aggiunto, l’impatto economico del progetto sulla città di Roma sarà pari a circa due volte e mezzo quello prodotto da Expo 2015 su Milano e superiore del 68% di quello generato dal Giubileo della Misericordia. L’impatto sulla Regione Lazio sarebbe pari a una volta e mezzo quello prodotto da Expo sulla Regione Lombardia. Baldissoni, che ha spiegato come si è arrivati alla scelta di Tor di Valle: «Ci siamo affidati ad un esperto internazionale e poi all’autorità comunale», ha poi proseguito sottolineando come una volta fatta la scelta «si è passati alla fase di progettazione», a un’idea di progetto «di livello internazionale», di «rigenerazione urbana della città». Per lo stadio della Roma sono ancora al lavoro «più di 500 professionisti, tra architetti, geologi, economisti» per una struttura utile «non solo per il gioco del calcio ma anche come anfiteatro per spettacoli e concerti», come la curva Sud che è separata dal resto dell’impianto «e può essere un teatro da 15mila posti». Inoltre il progetto è previsto che creerà «uno dei principali polmoni della Capitale con la piantumazione di oltre 10mila alberi e la creazione di numerosi spazi verdi in un’area complessiva di 62 ettari, equivalenti a più del 30% della superfice totale interessata».
Piano mobilità: «È previsto un investimento di circa 170 milioni di euro a favore della viabilità privata e circa 211 milioni per opere relative alla mobilità sostenibile – continua lo studio -. L’investimento totale per le infrastrutture pubbliche ammonterà a circa 440 milioni di euro». Inoltre è stato stimato che «dopo questi interventi il 50% del flusso legato agli eventi usufruirà del trasporto pubblico, decongestionando sensibilmente il quadrante sud della città dal traffico». Si è anche tanto discusso del rischio idraulico che, secondo lo studio, «riguarda quelle limitrofe e non toccate dal progetto: sarà infatti riqualificato il Fosso di Vallerano che ha rappresentato negli anni un vero e proprio problema per le zone densamente popolate di Decima e Torrino, che contano complessivamente 10mila abitanti. L’Università Sapienza prevede che, conclusi i lavori di messa in sicurezza delle sponde del Tevere, il rischio si abbasserà da R4 e R3 al livello più basso». Il Preside della Facoltà di Economia dell’Università Sapienza, Giuseppe Ciccarone ha dichiarato che il progetto Stadio della Roma – Tor di Valle è una delle iniziative di rigenerazione urbana più ambiziose che la Capitale e l’Italia abbiano visto negli ultimi anni».
Da cittadino romano mi sento «orgoglioso di vedere una società, come la Roma, essere così attiva su questo punto, su questa struttura». Il nuovo stadio della Roma «darà tanti posti di lavoro e c’è gente a casa che ha voglia di lavorare per la propria famiglia. Si parte da una cosa buona», senza poi considerare «quello che porta economicamente a Roma città». A dirlo è Alessandro Florenzi, presente alla presentazione dello Studio. «La cosa che a me preme – ha detto ancora il calciatore – è quella di avere uno stadio dove posso avere vicino le persone che urlano, che tifano. Ho visto le foto del nuovo stadio, è veramente bello. Spero di giocarci presto».
«Comprendo l’emozione e l’orgoglio di Alessandro Florenzi che spera di giocare al più presto nel nuovo stadio della Roma. Come lui – ha dichiarato il consigliere del Pd capitolino Marco Palumbo – tanti cittadini romani sono onorati di vedere l’A.S. Roma, ovvero la propria squadra del cuore, impegnata nella capitale a realizzare un’opera sportiva di alto livello che porterà lavoro a migliaia di persone e famiglie. Lo studio realizzato dalla Facoltà di Economia dell’Università “La Sapienza”, alla cui presentazione odierna ero presente, ci dice a chiare lettere che l’edificazione del nuovo stadio della A.S. Roma avrà un impatto economico straordinario sulla nostra città: migliaia di posti di lavoro sia nella fase di realizzazione che nella gestione delle future strutture; un incremento del PIL cittadino di circa 1,5% all’anno e di 18,5 miliardi in 9 anni; centinaia di milioni impegnati dai privati alla realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche per la mobilità e i trasporti. Si tratta di una leva robusta per sostenere la crescita e lo sviluppo della città. Una leva economica che vale 2 volte e mezzo l’Expò di Milano. Sollecito Sindaca e giunta Raggi ad accelerare iter amministrativo e per posare la prima pietra dello stadio all’inizio della primavera.”
Stefano Crocco