La storica Banca del Fucino cambia proprietà: via libera all’operazione con Igea Banca

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L’operazione ormai è perfezionata e la storica Banca del Fucino cambia proprietà e, controllata sino a novembre dalla famiglia Torlonia, ha dato il via libera all’operazione con Igea Banca, istituto nato tre anni fa con una compagine azionaria fatta di casse previdenziali, gruppi industriali, farmacisti e fondazioni bancarie.

Lo aveva comunicato Il Sole 24 Ore spiegando a novembre che l’aggregazione porterà alla nascita di un nuovo gruppo bancario nel giro di qualche mese dopo il via libera definitivo, anche se, allora, mancavano alcuni dettagli da definire e poi partirà l’istanza di autorizzazione a Banca d’Italia e Bce.

Igea Banca agli inizi di novembre ha deliberato un aumento di capitale da 100 milioni finalizzato all’operazione, ma la dotazione finanziaria potrà essere più capiente con l’ingresso di altri investitori.

L’aggregazione prevederebbe una fusione inversa di Igea Banca in Banca Fucino che manterrà il marchio, di valore per il private banking sul mercato romano dove è presente con una ventina di sportelli sui 30 complessivi. Le attività fintech di Igea Banca dovrebbero essere scisse per consentire di mantenere la seconda licenza bancaria.

Anche i Torlonia saranno della partita con una sottoscrizione delle azioni della Nuova Banca Fucino che permetterà loro di mantenere una partecipazione di minoranza significativa. Una nuova mini-ricapitalizzazione di Banca Fucino avrebbe dovuto essere  già deliberata entro dicembre. Per una operazione con un intero portafoglio di crediti deteriorati di Fucino di circa 300 milioni, che verrà rilevato dalla Sga, la società specializzata nel recupero npl di proprietà del Tesoro. 

Giuliano Longo

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