Reddito di cittadinanza, le prime card arriveranno a Pasqua. I Navigator solo in estate

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C’è ancora un po’ di confusione sul Reddito di cittadinanza. E secondo gli ultimi dati avrà “scarsi effetti” sulla crescita e “rischia di incoraggiare” il lavoro nero e di “creare trappole della poverta’”.

È quanto si legge nel rapporto economico dell’Ocse sull’Italia, nel quale si evidenzia che “il bilancio 2019 persegue giustamente l’effetto di assistere i cittadini poveri, ma gli effetti positivi sulla crescita dovrebbero essere scarsi, in particolare a medio termine”.

“Il nuovo reddito minimo garantito (Reddito di Cittadinanza) – è scritto nel rapporto – che sostituisce il Reddito d’Inclusione (Rei), stanzia fondi supplementari significativi per i programmi di contrasto alla povertà, ma la sua efficacia dipenderà in misura cruciale da sostanziali miglioramenti dei programmi di formazione e ricerca di lavoro“.

Inoltre l’Ocse rileva che “il livello del trasferimento previsto dal programma attuale del Reddito di Cittadinanza rischia di incoraggiare l’occupazione informale e di creare trappole della povertà”.

Secodo quanto riporta il sito huffingtonpost.it, inoltre “le prime card del reddito di cittadinanza arriveranno con l’uovo di Pasqua, ma per cominciare a vedere all’opera i navigator bisognerà aspettare l’estate inoltrata, ossia almeno il mese di luglio. I percettori del beneficio economico si mettano quindi l’anima in pace: nei prossimi 4 mesi i soldi arriveranno, ma è molto difficile che riescano a ricevere anche una prima proposta di lavoro, visto che a mancare saranno proprio le figure portanti del nuovo sistema di politiche attive”.

A circa un mese dall’avvio senza intoppi della grande macchina del Reddito e dall’accordo Stato-Regioni sul numero di navigator (dimezzati da 6.000 a 3.000), anche “il Decretone – si legge ancora – è stato convertito in legge ma quello che ancora manca è il bando di Anpal Servizi per la loro selezione. Eppure le due gare per la fornitura dei servizi di gestione legati alla selezione sono già belle e scadute. A cosa si deve dunque questo ritardo? Al fatto che sia indispensabile una nuova intesa con le Regioni, questa volta sulla distribuzione territoriale dei navigator. Se tutto va bene, quindi, il bando sarà pubblicato solo dopo Pasqua e, secondo quanto prevede la legge, dovrà restare online almeno 15 giorni prima dell’avvio di tutte le operazioni. Fra selezione, contrattualizzazione e un minimo di formazione di base, perché tutto il processo si realizzi dovranno passare un paio di mesi. Calendario alla mano, ecco quindi che – nella migliore delle ipotesi – i navigator (che saranno assunti con un contratto di collaborazione di due anni) cominceranno a lavorare non prima del mese di luglio“.

Ritornando al rapporto dell’Ocse, nel dettaglio mette in luce che “il sistema fiscale e previdenziale e i servizi sociali in Italia possono fare di più per sostenere l’occupazione nelle aree a basso reddito e per la partecipazione del secondo coniuge alla vita lavorativa. Il trasferimento e le norme di ammissibilità del Reddito di Cittadinanza dovranno garantire che gli incentivi al lavoro siano rafforzati e non indeboliti. Il livello del trasferimento previsto dal programma attuale del Reddito di Cittadinanza rischia di incoraggiare l’occupazione informale e di creare trappole della povertà. La condizionalità che i trasferimenti siano subordinati a patti d’inclusione sociale e di occupazione ben concepiti e monitorati è essenziale per la transizione dei beneficiari verso l’occupazione. L’introduzione di un sistema di assistenza ai lavoratori e l’abbassamento delle prestazioni del reddito di cittadinanza a circa il 70% della linea di povertà relativa (il 50% del reddito mediano nazionale equivalente) contribuirebbe ad accrescere l’occupazione, in particolare nelle regioni in ritardo di sviluppo, proteggendo le famiglie dalla povertà”.

Inoltre nel rapporto si evidenzia che “il successo di qualsiasi programma di reddito minimo garantito dipenderà dal miglioramento dei programmi di formazione e ricerca di lavoro. Ciò dipenderà dall’attuazione di un programma pluriennale per rinnovare i centri per l’impiego grazie a più ampi investimenti in sistemi informatici, strumenti di profilazione e risorse umane, in particolare nelle regioni in ritardo di sviluppo in cui le necessità sociali sono più ampie e più urgenti. Le prospettive professionali miglioreranno grazie allo sviluppo di solide partnerships con agenzie di formazione e per la ricerca d’impiego del settore privato oltrechè con l’estensione dei voucher formativi gia’ esistenti ai beneficiari del reddito di cittadinanza e altre persone in cerca di occupazione. Una piu’ stretta collaborazione e cooperazione tra centri per l’impiego e i programmi di assistenza sociale dei comuni aiuteranno a conseguire gli obiettivi del Reddito di Cittadinanza. L’integrazione degli immigrati tramite corsi di lingua e di formazione professionale e la certificazione delle loro competenze favoriranno l’inclusione sociale e stimoleranno la partecipazione alla forza lavoro”.

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