Niente fondi per la legge Meloni “salva bambini”. Polemica sulle scelte del ministro Toninelli

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Il ministro delle Infrastutture Danilo Toninelli in Senato durante la votazione delle mozioni di sfiducia nei suoi confronti, Roma, 21 marzo 2019. ANSA/GIUSEPPE LAMI

“A luglio deve entrare in vigore, ben nove mesi dopo l’approvazione alle Camere, ma il governo si è scordato di finanziarla”. Così oggi Il Secolo d’Italia denuncia in un articolo il mancato via libera della legge Meloni per evitare altre drammatiche morti di bambini abbandonati in automobile. Secondo questo provvedimento le auto che trasportano bambini di età inferiore ai 4 anni dovranno essere equipaggiate obbligatoriamente con un dispositivo elettronico che segnala la presenza dei passeggeri più piccoli.

“Sono estremamente orgogliosa che una legge per imporre la dotazione di sistemi acustici che impediscano di abbandonare i bambini in auto porti il mio nome”. Così all’approvazione del testo la leader di Fratelli d’Italia. “Se riuscissimo con questa norma a salvare anche solo la vita di un bambino, ci avrà ripagato e avrà dato un senso a tutto il nostro impegno politico”.

Le legge, entrata in vigore il primo ottobre 2018 – è la numero 117 – ha previsto date precise.

“Entro 60 giorni il ministro delle infrastrutture si legge su Il Secolo d’Italia – doveva emanare un decreto sulle modalità tecniche da inviare in Europa per l’adeguamento alle regole vigenti. Del resto, ormai si fa così su tutto, persino sulla sicurezza dei nostri bambini in auto. Il prode ministro, ingelosito perché l’iniziativa voleva prenderla lui ma la Meloni conosce meglio la materia, ha stanziato col ministro Tria, un milione. Lo ha svelato in una interrogazione il parlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza. Sì, appena un milione, forse per far giocare i nipotini sul ponte Morandi dove voleva le giostre…”

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