“Lo stadio dovrà essere pronto entro il 2020, se non sarà così avrete un nuovo proprietario perché non mi vedrete più e tornerò a casa”. Un fulmine a ciel sereno quello di James Pallotta, lanciato al termine dell’ultima giornata di campionato, che ha visto la sua Roma centrare l’obiettivo secondo posto ma anche dare l’addio al calcio a Francesco Totti.
Il presidente della Roma ha espresso dunque un chiaro ultimatum a Comune di Roma e Regione Lazio per la realizzazione dello stadio di proprietà: lavori finiti entro il 2020 o la società cambierà nuovamente presidente, dopo anni di gestione americana. Il tutto, logicamente, rivelato nella serata di domenica proprio per non distrarre squadra e tifosi da una partita fondamentale e dalla festa al Capitano.
“Il 15 giugno dovremo avere notizie sulla questione” è stata l’ultima parola al riguardo di Pallotta. Palla che ora passa alle istituzioni. Che, in realtà, la palla ce l’hanno da più di un mese.