Rugby, Pietro Ceccarelli: «C’è stata una evoluzione della squadra»

Conto alla rovescia per gli impegni autunnali della Nazionale Italiana

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Foto allenamenti (Ufficio Stampa Fir)
Foto allenamenti (Ufficio Stampa Fir)

Comincia il conto alla rovescia per gli azzurri del rugby, a Roma in queste settimane per preparare i prossimi appuntamenti del tour autunnale, primo tra tutti quello di sabato 12 novembre contro gli All Blacks.

A spiegare la situazione in casa azzurri ci pensa Pietro Ceccarelli, pilone delle Zebre, nato sportivamente con le giovanili di Roma e Lazio Rugby, che torna in Nazionale dopo la convocazione nella scorsa primavera per il match contro l’Irlanda e dopo il tour estivo 2016.

«Arriviamo da un fine settimana positivo per noi e questo ha creato un clima certamente migliore – spiega Pietro -. Vincere con le Zebre su un campo come quello di Murrayfield è un grande risultato, anche se non ero in campo ero li a vedere la gara ed è stato bellissimo. Con il nuovo staff mi sono integrato subito. Ogni settimana De Carli, Connor o Mike Catt passano su da noi per parlarci e si è creato un clima di grande collaborazione e penso che sia la stessa cosa anche su a Treviso».

«Io – continua il giocatore – ho iniziato il mio lavoro in Nazionale con le ultime gare disputate da Brunel come capo allenatore. Rispetto a prima il lavoro è sempre lo stesso, quello che cambia sono delle piccole accortezze che ci vengono chieste. Questo è un lavoro che si dovrà fare nel tempo, con dei meccanismi da mettere insieme. Comunque a mio giudizio c’è stata una evoluzione della squadra».

Una carriera che, partita da Roma, si è sviluppata all’estero per Ceccarelli, che per anni si è confrontato in una realtà molto competitiva come quella francese, prima di tornare a Parma per passare alle Zebre.

«Se mi guardo indietro – prosegue Pietro – un anno fa non mi aspettavo assolutamente di essere convocato in Nazionale, puntavo sopratutto sul mio gioco, a lavorare e trovare un posto nelle Zebre. Arrivato a Parma ero una incognita ed è stato a me lavorare e dimostrare quanto valevo. L’esperienza internazionale non è stata semplice, sopratutto all’inizio, ma dal punto di vista umano è stata una esperienza unica, su cui ho costruito quello che è stato poi il mio futuro. La Nazionale italiana mi ha sempre seguito – termina Ceccarelli – ma l’esperienza all’estero è stata fondamentale».

Paolo Pizzi

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