All’Acquacetosa i ragazzi allenati da Conor O’Shea mettono a punto gli ultimi dettagli in vista del match che domenica metterà Parisse e compagni di fronte al Galles.
Un Sei Nazioni che l’Italia affronta con uno staff tecnico completamente rinnovato, con il coach irlandese arrivato a giugno.
A spiegarci la situazione all’interno dello spogliatoio azzurro è Tommaso Boni, centro in forza alle Zebre, autore della meta azzurra nella sfida di novembre contro la Nuova Zelanda.
«Arriviamo a questo appuntamento con il Sei Nazioni con grande voglia di fare bene – spiega Boni -. Personalmente spero di potermi giocare le mie carte. Giocare in un torneo prestigioso come il Sei Nazioni da sempre grandi stimoli, la partita che vorrei giocare è quella contro l’Inghilterra, in un vero e proprio tempio della palla ovale come Twickenham».
Un Sei Nazioni che arriva dopo un novembre positivo per la nostra squadra, che ha avuto come livello massimo la vittoria ottenuta al Franchi di Firenze contro il Sud Africa, primo successo per una nazionale azzurra contro un avversario dell’emisfero sud del mondo.
«Se analizziamo le tre partite – prosegue il giocatore – ognuna ci ha lasciato dentro qualcosa. La prova contro gli All Blacks ci ha fatto capire che prima che il risultato dobbiamo guardare sopratutto il gioco che esprimiamo in campo, cosa questa che ci siamo portati dietro nel match successivo contro il Sud Africa. Centrare un successo storico come quello di Firenze ci ha certamente dato grande morale, anche se subito dopo è arrivata la sconfitta contro Tonga. Da questa gara dobbiamo prendere sopratutto la presa di coscienza nostra degli errori fatti e di come evitarli già da questo esordio nel Sei Nazioni».
Ad aprire il torneo per gli azzurri la sfida contro il Galles di domenica prossima allo Stadio Olimpico. Una sfida certamente difficile, contro una nazionale che lo scorso campionato Mondiale è riuscita a battere l’Inghilterra padrone di casa.
«Ci attende una partita dura – continua Boni –. Dal punto di vista tecnico il Galles ha una coppia di centri molto fisica, spesso capace di crearsi un vantaggio e ricominciare l’azione. Hanno ad esempio un giocatore come Jonathan Davies che fa della corsa il suo punto di forza e altri che usano molto l’Up and Under per andare poi a recuperare il pallone. In questi allenamenti ci stiamo concentrando molto anche sul posizionamento dei nostri estremi, proprio per recuperare i palloni alti».
Dopo la partita contro il Galles, per l’Italia arriverà il match casalingo dell’11 febbraio contro l’Irlanda, la trasferta in Inghilterra il 26 febbraio, il match casalingo contro la Francia l’11 marzo, per chiudere il torneo in Scozia il 18 marzo.
Paolo Pizzi