Questa Settimana Santa sarà ricordata come l’ultima “Passione della Rai”. Se fossimo in un film storico gli amministratori (i Consiglieri d’Amministrazione, il DG, e il Ministro del Tesoro) avrebbero di diritto il ruolo degli anziani del Sinedrio di Ponzio Pilato e Giuda. Alla fine che dire… hanno scelto Barabba.
A questo punto la storia giudicherà i protagonisti di questa particolare rappresentazione della disfatta della Rai, che alla fine non ha i problemi delle Ferrovie, dell’Anas, dell’Alitalia, istituti che hanno bruciato milioni di euro senza produrre nulla tranne che debiti (nei decenni) e stipendi milionari e milionarie liquidazioni ai loro amministratori che non hanno pagato nulla per aver provocato il dissesto finanziario di queste aziende.
Senza contare che lo Stato si è mosso con piani straordinari di rifinanziamento a spese nostre camuffando il tutto nella palude delle tasse e delle accise più di una volta nei decenni.
Evito di dilungarmi accennando alle profusioni in dichiarazioni d’aiuto per altrettante aziende private della comunicazione e della tv che sono definite “patrimonio d’Italia” e vanno difese dal deficit e dall’assalto delle OPA d’oltralpe.
Per la Rai nulla, solo bastoni tra le ruote, ancor peggio il furto di contributi straordinari e parte del canone che tutti vogliono abolire ma di cui c’è necessità per coprire altri buchi qua e là. In sostanza chi governa “piange e fotte”.
Mi dispiace non leggere la difesa da parte di nessun politico, parlamentare, esponente di governo tranne qualche peones fuori dal giro. Neanche una presa decisa di posizione da parte dei sindacati Rai, in primis USIGRAI e ADRAI (il primo sindacato dei giornalisti, il secondo dei dirigenti).
Vorrei a questo punto mettere in guardia gli amministratori che per pararsi il fondoschiena stanno mettendo in atto la demolizione di un’azienda in attivo. Forse non avete compreso il vostro ruolo.
Non dovete preoccuparvi (un giorno) di essere sanzionati per non aver applicato il tetto agli stipendi delle star. Dovete preoccuparvi del risarcimento che vi verrà chiesto per il danno economico ed erariale che la vostra azione comporterà. Voi siete lì per amministrare bene la Rai che è a tutti gli effetti “un’azienda privata d’interesse pubblico”.
La vostra azione, che in apparenza rispetta le decisioni del parlamento, in realtà danneggia la società di cui siete i consiglieri e per cui dovreste assumere delle decisioni a tutela. A maggior ragione dopo il parere dell’Avvocatura dello Stato.
A questo punto spero che qualcuno con spirito d’iniziativa faccia partire un ricorso ufficiale al Tribunale Amministrativo del Lazio, scritto bene, dove si spieghi il danno che a breve si consumerà.
E poi come celebriamo da circa 2000 anni… “il terzo giorno… Resuscitò”! La Rai ci sarà…voi non so…
Carlo Brigante