Gerry Scotti: «Basta fake sulla mia morte, una volta mio figlio ci ha creduto»

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Gerry Scotti è intervenuto questa mattina ai microfoni di ECG, il format condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.

Gerry Scotti ha esordito parlando di fake news: “Se la gente parla bene di me da vivo, chissà come ne parlerà bene da morto. Non a tutti è capitato, di Totò da vivo non è che ne parlassero benissimo ad esempio. A proposito di questo, tante volte mi hanno fatto morire con le fake news. Sempre d’estate, attorno al mio compleanno, perché fa più figo morire quando è vicino il mio compleanno. Nell’ultima estate mi hanno fatto morire un paio di volte. Ogni volta mi hanno allungato la vita e anche bene vorrei dire. Qualche volta ci hanno creduto persone a me care e non è bello, io ci rido sopra per esorcizzare la morte ma una volta mio figlio, che era in vacanza in Francia, ci ha creduto, con gli amici che gli giravano attorno chiedendogli come stesse. Poi un’altra mia cara amica ha rischiato di avere un malore davanti alla notizia falsa della mia morte. Il rischio è che quando uno di noi morirà veramente non ci crederà nessuno e non verranno nemmeno al funerale”.

Sul segreto del suo successo: “Il segreto per essere così amato? Non lo so, forse la mia normalità. Non sono eccellente in niente, questo tranquillizza molto le persone. Mi affiderebbero il cane, il figlio, la moglie, l’automobile. E poi non è facile per uno nato a Pavia, cresciuto a Milano, al sole del Biscione, essere amato nello stesso modo a Milano come a Roma, a Napoli come a Palermo. Questo è il grande orgoglio della mia popolarità. Non è facile avere un gradimento così trasversale”.

Sul suo rapporto con i fan: “In una giornata normale, come quella di ieri, in cui ho preso il treno, sono venuto a Roma, sono andato un po’ in giro, mi avranno chiesto un migliaio di selfie. E’ così. Poi se vai alle cose che ti piacciono capita ancora di più. Io ero un amante della mostra del libro, della mostra del cinema, di andare allo stadio, le ultime volte che sono andato sembravo un prodotto in vendita io. Cerco sempre di essere cordiale, ma se sei in coda che devi pagare una multa, e continuano a chiederti i selfie mentre gli altri ti passano avanti alla fine glielo dici, gli dici oh, fatemi fare quello che devo fare. Per loro, per noi, il selfie viene prima di tutto. A chi chiederei io un selfie? Al Papa”.

Gerry Scotti ha confessato che in passato fu corteggiato dalla Rai: “Ho avuto due o tre abboccamenti nel corso della mia vita da dirigenti, che erano alti dirigenti, che un mese dopo sono andati a dirigere uno le acque, uno le ferrovie. Lì non si capisce mai chi comanda, a che pro e per che cosa. E poi non ho mai avuto proposte organiche. Uno come me che vive di contratti di tre anni in tre anni ha nei suoi contratti una certa progettualità. Tu non puoi chiamarmi per fare un programma, se fossi disoccupato verrei, ma così no. Tu mi devi fare un prospetto di lavoro biennale, triennale. In Rai non hanno mai avuto questa vista lunga, mentre Mediaset ha sempre saputo accontentarmi al momento giusto”.

Sui prossimi progetti: “A fine maggio partirà The Winner Is. E’ un programma che ho fatto qualche anno fa, poi l’abbiamo lasciato lì e avevo anche paura che prima o poi me lo copiassero. A fine anno, durante una lunga riunione, fu Pier Silvio Berlusconi a chiedermi di rifarlo. Così l’abbiamo rimesso in cantiere, ci saranno anche Mara Maionchi e Alfonso Signorini. Poi stiamo lavorando ad un progetto che dovrebbe partire dopo l’estate, the wall. Se ne parla già tanto, è stato un enorme successo in America, è molto un’americanata, là danno un milione di dollari a puntata, diventa una specie di lotteria nazionale, chi non guarderebbe una lotteria nazionale in diretta televisiva basata solo sulla fortuna? Tradotto in formula europea, lo stanno facendo in Francia con un premio più basso, a 150.000 euro. Vedo che comunque le emozioni traspaiono ugualmente, anche con una cifra più bassa ma comunque molto importante. Dobbiamo capire come la accoglierà il pubblico italiano, andrò presto in Francia vedere la registrazione di un paio di puntate”.