Arresto sindaco di Riace. Matteo Orfini a Radio Rock: “Fu un errore non modificare la Bossi-Fini. E ora lo paghiamo”

Il presidente del Pd commenta gli arresti domiciliari all’attivista calabrese e fa ammenda sul passato: “Non aver modificato le leggi sull’immigrazione scarica tutto sulle spalle dei sindaci. Questa inchiesta non toglie nulla al modello Riace”

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Matteo Orfini è intervenuto a Radio Rock 106.6 durante la fascia di programmazione pomeridiana, condotta da Boris Sollazzo e Giuliano Leone, per commentare gli arresti di Domenico Lucano.

“Non c’è molto di inaspettato” – ha esordito il presidente del Partito Democratico – “Lucano viene indagato e perseguito per reati che egli stesso ha rivendicato di disobbedienza civile, che rimane un valore. Cioè lui ha sempre detto ‘io per poter costruire un modello di accoglienza e di integrazione come questo sono costretto a non rispettare delle leggi ingiuste che me lo impediscono’ “.

Per Orfini infatti, non essendo evidenziabili fattispecie di reato gravi come “appropriazioni indebite o giri di mazzette”, il giudizio riguardo al sindaco di Erice dovrebbe rimanere positivo: “Nulla leva alla bontà di quello che ha fatto Lucano come modello di integrazione”.

Il dirigente del Pd non ha poi risparmiato critiche al suo stesso partito per non aver legiferato in passato per aiutare l’operato di amministratori come Lucano: “Penso sia stato un errore non riuscire a modificare almeno una parte della Bossi-Fini, perché oggi fare integrazione in questo paese è difficilissimo e scaricato sulle spalle di sindaci che spesso non hanno gli strumenti amministrativi per farlo”. 

Matteo Orfini si è poi congedato dagli ascoltatori di Radio Rock non escludendo un possibile errore giudiziario nella vicenda: “Sbagliano i politici, sbagliano i magistrati, sbaglia chiunque. In tal proposito possiamo dire che il garantismo è tornato a essere una bussola nella passata legislatura: potete accusarci di tutto, ma non di questo”.