Caso Ronaldo, l’esperto di diritto americano: “L’ammissione fatta ai suoi avvocati non è utilizzabile in sede processuale”

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Il Prof. Paolo Passaglia, docente di diritto comparato e di diritto anglo-americano all’Università di Pisa, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la Notizia” condotta da Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, in merito alle accuse di stupro mosse da Kathryn Mayorga nei confronti di Cristiano Ronaldo.

Prescrizione negli Usa. “Ovviamente trattandosi degli Stati Uniti bisognerebbe guardare Stato per Stato e la legislazione federale, però tendenzialmente sulla prescrizione i termini sono decisamente molto poco favorevoli all’imputato, in particolare per quanto riguarda i reati sessuali che negli Usa hanno un regime piuttosto rigido” ha spiegato Passaglia.

Riguardo l’accordo di risarcimento sottoscritto da Ronaldo e Mayorga. “Dobbiamo distinguere il lato civile da quello penale –ha affermato Passaglia-. Bisognerebbe ovviamente vedere l’accordo però, almeno secondo quello che riportano i quotidiani, è possibile che sulla base dell’accordo ci sia una preclusione alla richiesta di danni in sede civile, quindi la vittima non può chiedere oltre quello che già le è stato corrisposto. La parte penale è tutt’altra cosa, è lo Stato contro Ronaldo. Quindi il ruolo della vittima non è quello di far iniziare il procedimento penale, ma è al limite quello di testimone.  Il procedimento è stato riaperto a livello di indagini, però la prosecuzione non dipende né da Ronaldo né dalla presunta vittima. Quello che può avere un’incidenza a livello processuale è il fatto che ci sia stato un accordo, che chiaramente diminuisce la credibilità e l’importanza della testimonianza della vittima. Non è un problema di azione penale, ma semmai di esito di quest’azione”.

Riguardo la prima versione dei fatti rivelata ai propri avvocati da Cristiano Ronaldo che avrebbe descritto il rapporto sessuale come “brusco, frettoloso e sbrigativo” e avrebbe ammesso che la donna “ripeteva: no, non farlo”. “Quello che eventualmente ha detto Ronaldo ai suoi avvocati non è utilizzabile in sede processuale –ha dichiarato Passaglia-, perché chiaramente è coperto dal privilegio delle dichiarazioni tra legale e assistito. Se le prove sono state smarrite e c’è solo questo, difficilmente si potrà andare oltre la fase delle indagini. Però c’è un altro procedimento, quello per frode, per cui in sostanza l’accordo sarebbe stato estorto o comunque ci sarebbe stata un’influenza tale da porre la vittima nella situazione di accettare questo accordo che è particolarmente favorevole per Ronaldo”.