Chi è Silvia Costanza Romano, l’italiana rapita in Kenya

0
338
Silvia Costanza Romano
Silvia Costanza Romano

Silvia Costanza Romano, una “cooperante italiana è stata rapita da uomini armati a Chakama, a circa 70 chilometri da Malindi in Kenya. La connazionale Silvia Costanza Romano si trovava in Kenya in quanto volontaria della Onlus Africa Milele, che opera nel Paese africano su progetti di sostegno all’infanzia”, fanno sapere fonti della Farnesina.

“L’Unità di Crisi della Farnesina, immediatamente attivata, lavora in stretto contatto con l’ambasciata d’Italia a Nairobi e con la famiglia della cooperante.

Come in tutti i casi di rapimento all’estero la Farnesina manterrà il più stretto riserbo” sulla vicenda “nell’esclusivo interesse della connazionale”.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in merito al rapimento della 23enne. Titolare del procedimento, in cui si ipotizza il reato di sequestro di persona a scopo di terrorismo, è il sostituto procuratore Sergio Colaiocco.

La vicenda è seguita anche dai carabinieri del Ros che sono già in contatto con le autorità keniote.

“Si sopravvive di ciò che si riceve, si vive di ciò che si dona”. In questa frase postata sul suo profilo Facebook, citazione dello psicoanalista Carl Gustav Jung, Silvia Costanza Romano esprime gli ideali che l’hanno portata a spingersi in Africa a fianco dei più poveri.

E, in particolare, dei bambini assieme ai quali è ritratta nella foto che accompagna le parole.

“Piuttosto che essere normale, hai scelto di essere felice”, è un passaggio di un brano del cantante Francesco Renga sotto la sua foto profilo nella quale appare in abiti tipici africani, sorridente, vicino a una capanna di un villaggio.

In altri post pubblicizza iniziative benefiche di alcune Onlus e, a corredo di una immagine del giorno della sua laurea, fa di sè questo autoritratto:

“Amo piangere commuovendomi per emozioni forti, sia belle sia brutte, ma soprattutto amo reagire alle avversità. Amo stringere i denti ed essere una testa più dura della della durezza della vita. Amo con profonda gratitudine l’aver avuto l’opportunità di vivere”.

“Mando i miei cari saluti alla famiglia di Silvia Costanza Romano, rapita in Kenya. È un fatto che mi rattrista molto. Rappresenta il meglio della nostra società perchè appartiene a quelle persone che decidono di passare un periodo in zone di conflitto contribuendo a costruire una società dell’empatia”.

Così Emanuela Claudia del Re, viceministro degli Affari esteri e la cooperazione internazionale, sul sequestro della volontaria italiana.

Le dichiarazioni sono state rilasciate oggi a Roma, in occasione di un incontro sulla cooperazione allo sviluppo dal titolo ‘Relief in protracted Crisis: the Syria Case’.

A organizzare l’appuntamento il ministero degli Affari esteri e Ispi, nell’ambito del forum ‘Rome Med 2018 – Mediterranean Dialogue’.

Silvia Costanza Romano viveva a Milano e lavorava in una palestra, almeno prima di partire per la sua attività presso un orfanotrofio africano per un progetto di sostegno all’infanzia.

“Silvia ha collaborato con noi nell’ultimo anno – raccontano da Zero Gravity, un centro sportivo in via Vavassori Peroni dove si insegna freestyle, parkour e acrobatica – faceva l’istruttrice di acrobatica.

Era andata via a luglio e sapevamo che inizialmente sarebbe dovuta rimanere fino a settembre, per poi tornare a tenere i corsi da noi a ottobre.

Poi però ci ha chiamato dicendoci che sarebbe ripartita a ottobre e quindi avrebbe lasciato i corsi da noi. Ma era quello che desiderava”.

“Ci stiamo lavorando fatemi dire il meno possibile”. Così Matteo Salvini, lasciando il Copasir, sottolinea la necessità di mantenere il più stretto riserbo sulla vicenda della cooperante italiana rapita nelle scorse ore in Kenya.