Lavoro, Cremaschi (Potere al popolo): “Tutta la politica continua a parlare del problema immigrazione, mentre il nostro problema è l’emigrazione”

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Giorgio Cremaschi, portavoce nazionale di Potere al Popolo, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sull’aumento dei lavoratori italiani emigrati all’estero. “Tutta la politica continua a parlare del problema immigrazione, mentre il nostro problema è l’emigrazione –ha affermato Cremaschi-. L’Italia è un Paese che si sta spopolando. Al sud ci sono intere aree di spopolamento. I giovani vanno via non per turismo, ma perché le condizioni sono di disoccupazione o di lavoro schiavista. I numeri del nostro Paese sono numeri da crisi sociale enorme. Abbiamo circa 6 milioni di persone che sono disoccupati o sottoccupati, cioè poveri che lavorano, persone che pur essendo considerate occupate se tutto va bene portano a casa 200-300 euro al mese. Questa situazione porta i giovani del sud ad emigrare al nord o all’estero. Gli autobus a basso costo hanno un grande successo in Italia perché sono i nuovi treni del sole. Siamo passati dalla generazione Erasmus alla generazione Flixbus”.

Sull’emendamento al reddito di cittadinanza che prevede che ove la retribuzione risultasse superiore a 858 euro, il beneficiario sarebbe obbligato ad accettare il lavoro. “E’ passato l’emendamento Confindustria, lo chiamerei emendamento Boccia, che aveva dichiarato che il reddito era troppo alto. Io considero il reddito di cittadinanza un detonatore che farà esplodere le contraddizioni in questo Paese. Mettiamo un disoccupato di Crotone che col reddito di cittadinanza prende 780 euro al mese per circa 12 mesi e poi dovrà trasferirsi almeno a Bari per lavorare e prendere 858 euro, togliendo le spese per spostarsi e per prendere casa quanto gli resta? Se poi passano 18 mesi dovrà andare a lavorare a Milano, dove con 858 euro al mese al massimo prende l’alloggio in affitto”.

Su quota 100. “L’idea della Fornero di far lavorare la gente fino a 67 anni è una cosa criminale. Quota 100 è insufficiente. Si è alzato il muro della Legge Fornero e poi si aprono le finestre. Quota 100 è come gli 80 euro di Renzi: dà qualcosa ad alcuni, ma non è una riforma strutturale. Questo governo ha mantenuto la Fornero e ci ha aperto una finestra temporanea. Dicono che fra 3 anni la aboliranno, ma fra 3 anni questo governo non ci sarà più quindi è solo propaganda”.