Il 31 ottobre del 1993 Federico Fellini moriva al Policlinico di Roma, a 73 anni. Ad ucciderlo i postumi del secondo ictus in pochi mesi e, forse, il dispiacere di non riuscire più, lui che aveva vinto l’oscar e segnato la storia del cinema degli ultimi 40 anni, a trovare un produttore che volesse continuare a trasporre i suoi sogni in cinema.
Aveva trascorso buona parte della sua vita a Roma, subito dopo l’abbandono, magistralmente raccontato ne I vitelloni, dell’amata Rimini. È stato del resto il più celebre abitante di via Margutta, dove ha vissuto gli ultimi decenni della sua vita insieme alla compagna Giulietta Masina.
Roma, alla quale pure ha dedicato un film con lo stesso nome che andrebbe riscoperto e mostrato nelle scuole, pare essersi dimenticata di questo suo celebre figlio adottivo, almeno stando alle cerimonie ufficiali organizzate. Nulla è previsto nella città raccontata con tanto amore, se si eccettua l’omaggio che tributerà (e ci mancherebbe altro) al maestro il Festival Internazionale del Film di Roma, con la proiezione, il 9 novembre, di Federico degli spiriti – L’ultimo Fellini di Antonello Sarno. Un documentario che attraverso immagini di repertorio e i ricordi dei tanti amici e colleghi, racconta i 3 giorni che vanno dal 31 ottobre 1993, data della morte di Fellini, fino al momento dell’ultimo saluto, il funerale solenne in diretta tv al quale parteciparono fisicamente 100.000 persone.
Già il festival di Venezia ha celebrato il ventennale della scomparsa del regista de La dolce vita con il film-documentario di Ettore Scola Che strano chiamarsi Federico, prodotto da Cinecittà, che mescola fiction e materiali di archivio, tra ricordi toccanti e immagini indimenticabili.
Ha recuperato il Comune di Fiumicino, nel quale Fellini aveva la casa al mare, precisamente a Fregene, e dove il maestro amava passeggiare insieme alla sua Giulietta nella pineta. Il Comune litoraneo ha organizzato una 3 giorni di celebrazioni partita ieri con un concerto del maestro Stelvio Cipriani su una selezione dei brani più famosi di Nino Rota, seguito dalla proiezione del film tributo di Scola e che si concluderà domani con la proiezione del documentario Un paese …di Federico e di Giulietta degli spiriti.
Per il resto, il nostro Paese pare piuttosto distratto su questa come su altre ricorrenze, che sarebbero invece occasioni per celebrare i geni che hanno portato la nostra immagine nel mondo. E invece niente. Anche la Fondazione Fellini, nata nel 1995 per volontà della sorella di Federico, Maddalena, e del Comune di Rimini, è mestamente in liquidazione.