Le sue idee innovative hanno letteralmente rivoluzionato il modo di vivere e comunicare di milioni di persone. Ora, a due anni dalla sua scomparsa, la sua emozionante e turbolenta storia, la storia del co-fondatore della Apple Computers Inc., Steve Jobs, arriva finalmente nei cinema.
Nelle sale italiane dal 14 novembre, il film “Jobs”, diretto da Joshua Michael Stern, ripercorre gli anni salienti della vita dello storico guru americano, interpretato da un Ashton Kutcher mostruosamente somigliante all’originale. L’attenzione del regista è concentrata sul periodo della vita di Jobs che va dai 20 fino ai 45 anni circa, epoca in cui il geniale e appassionato imprenditore dovette superare molti ostacoli per portare la Apple al successo. «È un periodo della sua vita che molti non conoscono. – ha spiegato Stern – Molti non sono al corrente di quello che ha passato quest’uomo prima dell’uscita del primo iMac. È stata solo la sua più assoluta determinazione in tutti quegli anni a far sì che riuscisse a ottenere tutto quello che ha ottenuto, oltre, naturalmente al genio di Steve Wozniak e degli altri collaboratori».
La trama si sviluppa, quindi, tra il 1971 e il 1991. Cresciuto in un sobborgo operaio nel nord della California, dopo essersi ritirato dal Reed College, Steve Jobs è un’anima persa alla disperata ricerca di un’identità. Viaggia in India alla ricerca dell’illuminazione e, come tanti della sua generazione, sperimenta droghe allucinogene, trovandosi alla fine a sgobbare nell’anonimato per un creatore di videogame senza grandi speranze. Insofferente ai limiti della vita impiegatizia, si tuffa nel marketing per promuovere una scheda computer inventata da un suo amico d’infanzia, il cervellone Steve “Woz” Wozniak, interpretato nel film dall’attore Josh Gad (“21”, “Amore e altri rimedi”).
Usando le sue innate qualità di marketing unite alle conoscenze tecnologiche, Jobs convince il proprietario di un vicino negozio di elettronica ad acquistarne 100 unità. Arruola una manciata di amici per assemblarle nel garage dei suoi genitori, ed è così che nasce la Apple. Jobs ottiene poi l’appoggio di Mike Markkula, ex impiegato della Intel divenuto milionario, interpretato da Dermot Mulroney (“Il matrimonio del mio migliore amico”; “Burn after reading”; “J.Edgar”), e grazie al quale i prototipi si evolvono fino a diventare i primi personal computer al mondo.
Con la trasformazione della Apple in multinazionale, però, il perfezionismo di Jobs e il suo stile provocatorio gli si ritorcono contro: il fondatore dell’azienda di Cupertino viene allontanato dal consiglio d’amministrazione e costretto a fare un passo indietro a favore dell’ex CEO della Pepsi John Sculley.
In pochi riescono a rialzarsi più forti di prima dopo delusioni così dure. Secondo Matthew Modine (Full Metal Jacket; Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno; Ogni Maledetta Domenica), che nel film interpreta John Sculley, Jobs era uno di questi: «Nella boxe c’è il termine “pivot”, non so chi l’abbia inventato, ma significa girarsi e cambiare direzione per attenuare il colpo ricevuto. Ecco, Steve Jobs era un maestro del pivot». E il guru della Apple farà esattamente così, girandosi e lanciandosi definitivamente sulla via del successo.
Titolo: Jobs
Regia: Joshua Michael Stern
Attori: Ashton Kutcher, Matthew Modine, Dermot Mulroney, James Woods, John Getz, J.K. Simmons, Ahna O’Reilly, Josh Gad, Lukas Haas, Eddie Hassell, Ron Eldard, Lesley Ann Warren
Uscita nelle sale: 14/11/2013
Genere: biografico, drammatico
Durata: 128 min.
Nazione: Usa
Anno: 2013
Distribuzione: M2 Pictures
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