Rai Uno, Pif tra la serie tratta da “La mafia uccide solo d’estate” e il suo nuovo film

Il regista dice: «Contro la mafia, siamo noi a fare la differenza». Al cinema a ottobre anche il suo nuovo film “In guerra per amore” con Andrea Di Stefano, Miriam Leone e Stella Egitto

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«Sarei curioso di sapere cosa pensa Totò Riina di La mafia uccide solo d’estate. Spero si sia offeso». Eccolo il commento ironico e tagliente, di Pif – Pierfrancesco Diliberto, conduttore, attore e regista nato a Palermo – al Giffoni Film Festival che si è concluso ieri.
L’artista ha parlato con i ragazzi del suo film e della prossima serie tratta dalla bella pellicola che andrà in onda su Rai Uno subito dopo le otto nuove puntate di Braccialetti Rossi (dal 16 ottobre), entrambe protagoniste di un’inedita promozione incrociata al festival campano.

Un unicum, visto che i due prodotti sono accomunati dalla messa in onda su Rai 1, ma non dalla produzione. «Un gesto di grande generosità: è raro che un produttore concorrente sponsorizzi in maniera così appassionata un titolo altrui. Ma Carlo Degli Esposti è una persona speciale e lo ringrazio» ha sottolinea Pif, al centro del palco circondato dal cast di Braccialetti Rossi. «Abbiamo preteso che i due titoli non si sovrapponessero, anzi si susseguissero nella programmazione, in una staffetta che riunisce quanto di meglio la tv può offrire oggi ai ragazzi. Non mi importa che la serie di Pif sia prodotta da altri: Braccialetti Rossi e La mafia uccide solo d’estate trattano temi importanti, giusto che si sostengano a vicenda».

A sottolineare ancora di più il legame speciale tra i due prodotti ci ha pensato Aurora Ruffino, la Cris dei Braccialetti: «Sono storie che insegnano l’importanza di non restare soli nella difficoltà, nella malattia come nella lotta contro la mafia».

La serie tv di Pif torna sui toni e sulla storia portata al cinema: «In genere nelle storie di mafia si parla di buoni e cattivi, invece qui si parla di quelli che non hanno scelto di essere mafiosi né magistrati, della gente comune, di noi insomma – ha spiegato il regista -. E siamo proprio noi che possiamo fare la differenza, facendo qualcosa, anche piccolissima».
Come, per esempio, scaricare la sua app NoMa o mandare una mail a Giorgio «uno dei tanti commercianti onesti che non si piegano al pizzo e che trovano conforto nel leggere i messaggi di sostegno che arrivano da tutta Italia – ha aggiunto -. È una cosa piccola, per nulla pericolosa, ma importante. Non prendere posizione vuol dire fare un favore alla mafia. Facciamo qualcosa».

Lui l’ha fatta anche raccontando un tema serio come la mafia con leggerezza e ironia: «Ho pensato che solo un palermitano possa scherzare con la mafia – ha concluso -. Ma nella vita secondo me si può scherzare su tutto, solo tu puoi capire fino a che punto ti puoi spingere. Avevo già fatto un paio di speciali de “Il testimone” (Mtv) sulla mafia e nessuno si è offeso. Allora ho pensato di continuare. Spero, però, che a offendersi sia stato Riina, sono curioso di sapere cosa ne pensa del film». Qualcosa l’ha fatta anche Rai Uno: «Per me è importante che Rai Uno mandi in onda una serie contro il capo dei capi».

Pif inoltre sarà al cinema a fine ottobre (dal 27 esattemente) con il suo nuovo lavoro “In guerra per amore”. Nel cast oltre a lui ci saranno Andrea Di Stefano, Miriam Leone e Stella Egitto. Si tratta di una produzione Wildside con Rai Cinema.