Giovedì scorso lo abbiamo visto tutti. Paolo Bonolis intervistato sul tema della tv a “Servizio Pubblico”, incalzato da Santoro sui problemi che starebbe attraversando l’azienda Mediaset, commenta in sostanza che non lo riguardano. Mediaset rischia di affondare e lui, come il comandante Schettino, abbandona la nave, prima che ciò avvenga! Anche il pubblico non avrebbe gradito l’improvviso voltabandiera del conduttore.
E la sua presa di distanza avrebbe creato un certo imbarazzo anche al suo manager Lucio Presta, che a Mediaset ha una buona parte dei personaggi che rappresenta. In azienda non hanno gradito il tradimento pubblico del figliolo più amato!
Del resto anche il grande Mario Merola in una nota sceneggiata napoletana, sottolineando l’abbandono del figlio allevato con grandi sacrifici per diventare avvocato cantava: “…meglio si te 'mparave zappatore ca o zappatore nun s' 'a scorda 'a mamma”…
E, a proposito di conduttori, di figure maschili di rilievo da impiegare nel Prime Time è stato lanciato un allarme dall’azienda pubblica. In passato la tv dei ragazzi era il serbatoio, la scuola, per i nuovi volti tv. Quando regnavano indisturbati, Pippo Baudo, Corrado, Enzo Tortora, Mike Bongiorno, Daniele Piombi, un gruppo di giovani scaldavano i muscoli nei pomeriggi tv, animando la tv dei ragazzi.
Da Frizzi a Bonolis, da Jerry Scotti a Carlo Conti, da Chiambretti a Corrado Tedeschi. Oggi niente retrovie, niente sperimentazione. Niente volti da proporre tranne i soliti noti usurati e sfibrati dalle troppe apparizioni TV. Capita oggi che per i nuovi format o si è costretti a richiamare le vecchie glorie, oppure a sperimentare, sperimentando (nuovi conduttori), utilizzando conduttori non ancora legati al vasto pubblico tv, e quindi: Flop assicurato!
Carlo Brigante