Da qualche ora è finita la calma piatta nei corridoi della tv di stato. Dal primo all’ultimo piano si ipotizzano i primi passi della Tarantola, neo-nominata, ratificata, incoronata Presidente della Rai. Plausi e applausi da tutti i pizzi. Tranne da chi ha motivo di temere in azienda gli effetti dei suoi poteri.
Il primo ad essere stato “morso” è il consigliere Guglielmo Rositani. Sperava nella mancata nomina della Signora, e di una sua conseguente incoronazione a presidente. Invece, da qualche giorno, è solo oggetto di “notizia” da parte alcuni autorevoli quotidiani, per presunte spese con la carta di credito aziendale. Sommerso dagli scatoloni (sperava di potersi spostare d’ufficio, in una stanza migliore accanto alla presidenza. Trasloco bloccato, dal presidente uscente Garimberti, in attesa dell’arrivo della dottoressa Tarantola che sceglierà quale consigliere avere accanto) Rositani è asserragliato nella sua stanza, dopo i primi giorni di entusiasmo e traffico di riverenti uomini Rai, ora tutto tace. Accanto, l’infaticabile assistente, funzionario (senza alcuna funzione) che cerca di mantenere alto il morale. Ma inesorabile il loro destino si avvicina, meno riunioni, forse nessuna stanza e niente segretarie, e funzionarie poco funzionanti, al seguito. Per la settimana prossima è attesa la prima riunione, poi la nomina del nuovo direttore generale… Poi il valzer di nomine e avvicendamenti, si parte dal capo del personale, poi i canali, e poi il resto.
Prima di chiudere un pensiero ai tanti che hanno commentato il mio articolo della settimana scorsa, nella parte dedicata ai rapporti sindacali. Spero che i lavoratori Rai possano raggiungere l’accordo retributivo migliore. Mi auguro che i rappresentanti sindacali abbiano la possibilità di trattare il contratto alle condizioni più vantaggiose. Però… c’è un però. Oggi siamo in un periodo di vacche magre, di instabilità di governo, anche di governo aziendale e di coperte corte! Attenti a non scoprire troppo il culo, i cetrioli sono in agguato e… ogni lasciata è persa!
Carlo Brigante