Papa Francesco Primo è arrivato secondo (scusate il bisticcio di parole)! Anche a Viale Mazzini, alla Rai, da sei mesi circa si aggira e lavora un bravo direttore generale che col senno di poi, possiamo affermare, si ispira ai dettami di Papa Bergoglio. Anche Luigi Gubitosi ha studiato tra i banchi dei Gesuiti, e come Papa Francesco, appena nominato in Rai ha cercato di smontare sprechi e cattive abitudini di ex direttori generali e dei consiglieri.
Ad esempio, primo atto, eliminare l’ascensore dedicata alle teste coronate dirette al settimo piano (per convenzione piano nobile dei grandi capi della tv pubblica). Via le doppie segretarie dai consiglieri (ad esempio Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo hanno rinunciato alla stanza singola e condividono l’ufficio). Via spese di rappresentanza e privilegi. Meno sedute inutili del consiglio, solo due volte al mese. Anche gli staff sono ridotti, meno segretari e portavoce. Leggendo tra le righe ogni atto somiglia a ciò che il neo Pontefice sta per fare a San Pietro. Anche l’abitudine di condividere gli spazi con la comunità, ed essere a contatto con la gente.
Il Dg Rai pranza con i suoi collaboratori a mensa, con tutti i dipendenti, e spesso (a sorpresa) va a incontrare collaboratori e dipendenti, in lungo e in largo, “il tutti i luoghi, in tutti i laghi” come cantava il giovane Valerio Scanu. Una mattina alla sede Rai di Perugia, al rientro, perché è di strada una puntata al centro Rai Salario (sede dell’archivio storico di sessanta anni circa d’immagini).
Per il desiderio di conoscere da vicino i lavoratori, perché loro sappiano che il capo azienda è tra loro, ed è attento a ciò che loro fanno in bene e in male…infatti, una delle differenze tra Francesco Primo e Luigi Gubitosi è che il Pontefice perdona, il direttore generale Rai NO! La disponibilità del DG ha un prezzo! Incontra tutti, parla con chiunque abbia qualcosa da dirgli anche via e mail, ma purtroppo molte parole sono lamentele e denunce, anche di sprechi e di un certo malcostume che a tutti i livelli, il capo azienda sta cercando di arginare, aprendo indagini interne (molto contrastate) e magari accompagnando qualche disonesto alla porta!
E per accompagnarne il più possibile sta cercando di prepensionare una serie di dirigenti che, raggiunti i contributi pensionistici, non ne vogliono sapere di alleggerire le casse Rai.
Allora chi non ha aderito volontariamente se la vedrà direttamente con lui. Ed è qui che una cinquantina di manager trema sperando che Gubitosi sia avvicendato prima di loro. Purtroppo questo non avverrà. Da buon GESUITA Luigi Gubitosi non si perderà d’animo, anche sostenuto dai giri “giusti”…o direi dai giri “gesuiti”! Prima che un possibile governo metta le mani sulla Rai passeranno mesi, quindi, “Giggino O’ DG” avrà tutto il tempo necessario per mandare avanti l’azienda facendo quel lavoro (sporco) che nessuno in passato ha voluto fare per colpa di connivenze tra il palazzo di vetro e la politica.
Ma Giggino…se ne fotte! Per volere di interni ed esterni, alla Rai, gli hanno imposto un contratto a tempo determinato e con paga ridotta (al contrario di tutti i precedenti direttori generali strapagati con scarsi risultati sul piano della riforma aziendale), quindi ha le mani libere, si può permettere di fare bene e farsi molti nemici. E udite, udite, se anche dovessero varare una nuova legge per sostituire l’attuale Gasparri , come accadde per il consiglio guidato dal noto Zaccaria, il Tar sentenziò comunque che prima di nominare i nuovi vertici (per legge) si doveva attendere il naturale scadere di tutte le cariche consiliari, quindi concluderei prendendo spunto da un noto motto dei padri Gesuiti: “Quatuor abscondi non possunt: tussis, amor, ignis, dolor”. Traduco…Quattro cose non si possono nascondere: la tosse, l'amore, il fuoco, il dolore…e ciò che accade alla Rai TV!
Carlo Brigante