Rai, i provini non piacciono ai manager dell’azienda

Attraverso questo strumento si potrebbe costruire una squadra di giovani rincalzi e non si dovrebbe ricorrere sempre a “vecchie” glorie

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Rai, i provini non piacciono ai manager dell'azienda

Egregio direttore Giancarlo Leone, vorrei che abbandonasse per un attimo l’ebbrezza che raggiunge con il suo velocipede a motore e scendendo di sella ci raccontasse perché in questo momento su tutti i giornali, sul web, Raiuno è al centro di tante polemiche. Una vera casbah di anticipazioni, di notizie dette e smentite, un susseguirsi di pettegolezzi, che sembra quasi lei voglia alimentare. Non sarebbe più serio un atteggiamento meno ludico, smettere di giocare a palla con le donzelle della sua rete: nel cesto di Raiuno e Raidue è un tale fermento che molte delle conduttrici più che al programma pensano al loro futuro.

I DUBBI – Non sarebbe più onesto indire una conferenza stampa e mostrare le precise indicazioni di Raiuno? Le domande sul piatto della bilancia sono tante: Chi condurrà la Vita in diretta portata al disfacimento da due coppie inossidabili, i due responsabili Ammirati-Mellone, e i due conduttori Perego-Di Mare? E come sarà ristrutturata Uno Mattina infilata nella voragine degli ascolti più bassi della sua gloriosa storia, dalla coppia di responsabili Di Meo-Cattaruzza? E chi sostituirà a Domenica in la Venier? Invece si twitta e si fa sapere al mondo che nessuna delle conduttrici è sicura di rimanere al suo posto e viceversa.

PROVINI – Sembrerebbe che sia quasi una scelta strategica, ognuna delle donzelle allarmerà il suo sponsor, e poi come si è sempre fatto, quando la bilancia sarà piena di sollecitazioni, si sceglierà quella conduttrice che pesa di più in quel momento. Un’operazione assai complessa, dovendo affrontare uno scenario politico completamente nuovo. Che bella tradizione! Ma le pare che sia un modo di gestire correttamente una tv pubblica? Pensare che gli strumenti ci sarebbero, basterebbe seguire gli ascolti, fare una valutazione di mercato sui conduttori e aggiungere delle verifiche con i provini. Scusi ho usato una parola che non piace ai manager dell’azienda: “provino”. Con quello strumento si potrebbe costruire una squadra di giovani rincalzi e non si dovrebbe ricorrere sempre alla Carrà o a Baudo. Ma Provino in Rai è una grave parolaccia, dà fastidio, e giuriamo di non nominarla mai più.

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