Rai, Uno Due e Tre: per ogni rete un fallimento

Il servizio pubblico sta collezionando una serie di flop. E per il futuro si vedono solo vecchi format mangiati dalle tarme

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Rai, Uno Due e Tre: per ogni rete un fallimento

Cari consiglieri del Cda della Rai abbiamo molto apprezzato la vostra decisione di affrontare il problema degli ascolti catastrofici di Raiuno e di mettere sotto la vostra “attenzione” il direttore responsabile Giancarlo Leone. Ci auguriamo che, con l’uscita dal letargo invernale, il vostro sia un risveglio audace che permetta di rimediare o almeno denunciare, anche la situazione complessiva di tutto il comparto editoriale dell’azienda.

IL DECLINO – Il direttore generale Gubitosi con il supporto decisivo di Antonio Marano, vice direttore generale, (tra l’altro tra qualche giorno verrà portata in consiglio la rifondazione delle sue direzioni, con una struttura nuova di zecca alla cui guida andrà la sua segretaria) i due signori, stipendi intorno ai 400mila euro, sono riusciti a far precipitare in una voragine disaffettiva le tre reti Rai e nel futuro si vedono solo vecchi format mangiati dalle tarme. Cari consiglieri del Cda della rai, ci permettiamo quindi di sottoporvi dopo Raiuno anche la situazione delle altre due reti.

SVARIATI FLOP – Raidue, con l’astuto Teodoli ha collezionato solo flop, che non vi elenchiamo perché li conoscete benissimo, ma vi sottoponiamo ad esempio solo un’analisi degli ascolti del 1 marzo, che mostrano sintomi preoccupanti. La rete che dovrebbe pescare giovani, va su un target ancora più anziano di Raiuno. I programmi di massimo ascolto della giornata sono stati quelli di Michele Guardì: Mezzogiorno in famiglia con share di 11,75 e Sereno Variabile di Osvaldo Bevilacqua (andrà in onda da 60 anni?): 7,20 con 1.435. Bastano questi dati a dare lo sconforto. E che dire del conduttore del mattino Andrea Vianello nominato sul campo, direttore della rete più sofisticata dell’azienda: ovvero Raitre? Anche lui ha collezionato solo errori supremi, una zuppa di programmi stantii, con ingredienti scaduti, indigesti: “Scandal” che arriva appena al 2,8 per cento, “Newsroom” sotto  al 2 per cento, il recente “Sesto senso” appena al 4 di share, Razza umana sotto il 3 di share, Masterpiece ect… E non crederete mica al teorema: flop = servizio pubblico.

POCHE IDEE – Insomma la Rai è sotto un treno e dopo la galleria la luce è spenta. Cari consiglieri, il trio dei floppers ha fatto il suo pessimo lavoro, non c’è un’idea nuova, un conduttore diverso dalla solita ciurma. Insomma la Rai sembra sempre più fuori mercato e a proposito di luce, sembrerebbe che Gubitosi per i meriti acquisiti sul campo (?) potrebbe andare a guidare l’Enel. Tutti noi pensiamo con terrore: arriverà ancora l’elettricità ai nostri televisori, o vedremo lo schermo buio, almeno sulla Rai?

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