Lorenza Lei, ex dg e Luigi Gubitosi, attuale dg della Rai, sono effettivamente i due sconfitti dalle recenti nomine dei grandi manager di stato volute da Matteo Renzi.
LORENZA LEI – Lorenza Lei da tempo, aspirava, come quota rosa, alla Presidenza delle Poste, ed è stata bruciata sul nastro d’arrivo da Luisa Todini, attuale membro del Cda Rai. In questi ultimi mesi Lorenza Lei si era molto impegnata nel progetto di acquisire quella poltrona e il culmine della sua campagna pubblicitaria, tra l’altro attualmente è Presidente di Rai Pubblicità, e avvenuta con la presentazione in pompa magna di un suo saggio ”ET_NET la rete delle reti”, un titolo molto difficile che deve aver spinto anche Matteo Renzi verso la scelta per Luisa Todini, imprenditrice che parla chiaro. Un problema serio per Lorenza Lei, le aspettano tempi difficili, dovrà rimanere a Milano, soffrire di una cospicua riduzione di stipendio, attualmente supera i 500mila euro all’anno, insomma dal piacere di essere stata dg della Rai a quello di essere una manager senza mercato all’esterno.
LUIGI GUBITOSI – Ma anche Luigi Gubitosi non sarà felice, lo schiaffo ricevuto da Matteo Renzi, checchè si dica, ha confermato anche a lui che non rientra tra i grandi manager dello stato, è stato ridimensionato il suo valore. Dovrà accontentarsi di rimanere in Rai, e pensare che anche lui aveva orchestrato la sua uscita in pompa magna, una conferenza stampa ultra tecnologica nella sala degli Arazzi, chiudendo il bilancio in attivo (sic). Lo aspettano tutti i problemi irrisolti, dall’amianto alle sedi regionali, dalla tragedia del reparto editoriale a quello pubblicitario, insomma un periodo nero che culminerà con il bilancio che non sarà più attivo. Al di là dei problemi personali di Gubitosi & Lei, quello che più che ci preoccupa e capire la posizione di Matteo Renzi: che idea si è fatto della Rai? Non è che è rimasto tutto congelato perché arriverà presto una vera rivoluzione nell’azienda? E la scelta di nominare la berlusconiana Todini, togliendola dal consiglio di amministrazione, non è che l’inizio per rinnovare il cda della Rai, attualmente con la maggioranza di centro destra?
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