C’è nel mare del palinsesto di Raiuno un’isola da sempre molto bramata da tutte le conduttrici più agguerrite: Domenica in. Approdare in quella fascia è sempre un importante risultato personale, anche se il naufragio è sempre in agguato.
IL CASO MARA VENIER – In questa edizione ad esempio Mara Venier ha ottenuto ascolti bassi e soprattutto nelle ultime puntate ha raggiunto medie catastrofiche, forse l’uso e abuso dell’ospite Maurizio Costanzo ha sortito un effetto dannoso, il vecchio giornalista andrebbe sorbito in poche gocce con molta acqua e con tutte le cautele del caso. I maligni dicono che Mara voglia acquisire, a discapito dell’Auditel, qualche beneficio presso la consorte di Costanzo, Maria de Filippi e su Canale 5 dove la Venier approderebbe volentieri. Certo la sua immagine è molto offuscata e non le sarà facile avere un impegno importante per la prossima stagione.
LE IPOTESI – C’è sempre Caterina Balivo, che proprio a Domenica in è stata incoronata come successore della Mara nazionale, il suo Detto fatto non ha ottenuto il successo che sperava, e forse andare a Raiuno, la domenica, potrebbe essere un buon rilancio. Resta sempre l’incognita Paola Perego che il direttore Giancarlo Leone vorrebbe a Domenica in, mentre la consorte di Lucio Presta preferirebbe fare una quotidiana. Su tutte le pretendenti presunte e reali aleggia però il nuovo super fenomeno della Rai, in esclusiva assoluta, protagonista in questi giorni dei giornali e delle tv, un asso vincente.
IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE – E nessuno lo fermerà: è “Il nuovo piano industriale”, che dovrà tener conto dei 150 milioni di euro che la Rai rimborserà allo stato. Il signor “Piano industriale”, invece di toccare gli sprechi dell’azienda e la mastodontica macchina burocratica, sta sforbiciando soprattutto sui programmi e probabilmente, visto anche l’insuccesso di quest’anno, si occuperà di Domenica in. Alla sua maniera, rude com’è, libero da appoggi politici e varie, il signor “Piano industriale” chiuderà la trasmissione, realizzando un vecchio progetto aziendale. A quel punto non ce ne sarà più per nessuno e vedremo dei bei film in bianco e nero in replica, la domenica pomeriggio. E magari finalmente aumenterà anche l’ascolto.
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