Cinque Quotidiano è molto attento al mondo della tv e della Rai, e con equilibrio sottolinea ciò che a volte ci sembra stridere, altre volte difende il servizio pubblico, essendo bene comune di tutti coloro che da persone normali, in un momento di crisi non possono permettersi un abbonamento a Sky o a Mediaset Premium. La libertà di ognuno di noi costa poco meno di un caffè, come recitava un vecchio spot del canone Rai (oggi imposta del governo sulle telecomunicazioni). Centotredici euro virgola cinquanta che incassa lo stato girando alla Rai (con tutta calma) soltanto poco più della metà. La Rai (come spesso ripetiamo) con 11.000 dipendenti crea con l’indotto almeno un milione di posti di lavoro! E’ la prima azienda italiana!
RENZI A BALLARÒ – Detto ciò, l’altra sera, nella puntata di Ballarò, il Premier Renzi, non ha esitato a sottolineare che la Rai dove contribuire al finanziamento dei “famosi 80 euro”, con un bonus di 150 milioni, e siccome la Rai, azienda sana, con il bilancio in attivo, non li ha, ha invitato gli amministratori (Gubitosi, Tarantola & C.) a vendere Rai Way (società che gestisce circa 260 ponti radio su tutto il territorio nazionale) e a chiudere le sedi regionali (circa 20, caratteristica unica della capillarità del servizio pubblico sul territorio). Farneticazioni di un ragazzo che non si rende conto di ciò che dice, che gratuitamente e deliberatamente vuole creare un dissesto del Servizio Pubblico Radiotelevisivo, e che palesemente sembrerebbe offrire la tv di stato a Berlusconi per ottenere un appoggio incondizionato al suo governo.
IL RUOLO DI FLORIS – Ma fortunatamente c’è Giovanni Floris! Si fa per dire, il quale non ha colto la palla al balzo per spiegare a Renzi ed al pubblico la gravità delle affermazioni che il Premier stava raccontando, sottolineando (Renzi) che tutto ciò non avrebbe provocato la perdita di posti di lavoro! Pensa tu. A questo punto proponiamo a Gubitosi di fare un primo taglio, il contratto di Floris (ex dipendente Rai, che poi, come fece Santoro si licenziò per avere un contratto milionario da esterno, e che pare come clausola abbia la possibilità di essere riassunto in casi di emergenza). Giova… (come lo chiama Crozza) direbbero a Roma “se l’è fatta sotto”, ha farfugliato qualcosa, senza avere la prontezza e l’orgoglio di difendere neanche il suo posto di lavoro. Per concludere, alla domanda di Floris: “…Pensa che anche se dovessero vincere i M5S, Berlusconi le confermerà l’appoggio? La risposta è stata secca: ne sono sicuro…” A buon intenditor poche parole!
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