Rai: Antonella Clerici, Massimo Giletti e Carlo Conti unici vincitori

I tre conduttori si sono imposti grazie a professionalità ed esperienza. Ma c'è molta preoccupazione per il futuro: i giovani che fine hanno fatto?

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Abbiamo concluso il nostro viaggio su Raiuno. Che ci resta? Molta preoccupazione per il futuro. La gestione del direttore Giancarlo Leone non è stata delle migliori e in questi giorni ci ripropone, nelle anticipazioni dell’autunno, ancora lo stesso spezzatino di palinsesto che è congeniale al suo carattere di Gran Cerimoniere.

IL NODO CONDUTTORI – Lo slogan è sempre lo stesso: non bisogna scontentare nessuno, (solo i telespettatori?). Ma la più importante insufficienza di @Giankaleone, secondo il nostro modesto parere, è stata quella di non riuscire a preparare e lanciare nuovi conduttori (pensare che in Rai esiste ancora un fantomatico e costoso “ufficio casting” che dovrebbe provvedere proprio a questo). Che fare? Non resta che affidarci ai tre moschettieri di Raiuno. Unica certezza per gli incassi pubblicitari e per lo stipendio dei dipendenti Rai.

ANTONELLA CLERICI – Iniziamo dalla signora Clerici, tra mille polemiche e tentativi di defenestrazione, l’Antonella furiosa non ha mai avuto bisogno di appoggi esterni che la sostenessero, da anni gioca sul suo lavoro e sulla sua professionalità. Ed ha vinto con gli ascolti, un successo personale che l’ha tenuta ancora in sella. Sarebbe un esempio per tutte le giovani donzelle che gravitano nel cesto di Raiuno, ma loro, si sa, pensano che far carriera sia “facile”. Un altro personaggio che da anni ha lavorato con grande impegno, che si è fatto le ossa prima nei programmi di Guardì e poi su Raiuno, inanellando con umiltà migliaia e migliaia di ore di televisione, poi il grande lancio nell’Arena della domenica, è Massimo Giletti.

MASSIMO GILETTI – Ottimi gli ascolti, un successo che appunto viene da lontano, il suo stile di conduzione più libero e un po’ selvatico ha conquistato la simpatia di milioni di telespettatori. Tenace di carattere, con il fiuto del giornalista, (Minoli è stato suo “padre” professionale) è riuscito a fare dell’Arena un luogo avvincente dove si toccano i temi con profondità e intelligenza. Ma a Raiuno nel momento in cui un conduttore ottiene un buon risultato, non essendoci validi rincalzi, si tende a spalmarlo ovunque. Quindi in autunno Giletti allungherà la sua Arena che sostituirà in parte Domenica in, mettendo secondo noi a rischio l’intero programma.

CARLO CONTI – La stessa cosa sta accadendo per Carlo Conti, ottimo professionista anche lui, viene da una lunga e intensa gavetta, ha raggiunto il successo grazie al suo lavoro e a uno stile garbato e inconfondibile, ma viene spalmato come la Nutella sulla rete ammiraglia: nel tardo pomeriggio, sulle prime serate d’intrattenimento, quest’anno farà anche il festival di Sanremo. Altro impegno importante e rischioso. Per ora Carlo Conti, grande personaggio televisivo, resiste, riesce a mantenere ascolti importanti. E’ uno dei pochi che garantisce il risultato. Ma noi ci domandiamo, immaginando Raiuno come una squadra di calcio, come è possibile che siano solo tre i giocatori in campo? E le riserve? I giovani? L’importante è sopravvivere alla meno peggio, ma ci sembra un po’ poco per aspirare ad essere la Rete più importante d’Europa.

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