Oggi è il 25 giugno, una giornata epocale per la Rai. Forse in futuro la data sarà ricordata con una festività. Appuntamenti cruciali e primati che danno a Gubitosi lo scettro del direttore generale più arruffone della storia.
I DUBBI – Non era infatti mai accaduto prima d’ora che si svolgesse un Cda in extremis, il giorno stesso della presentazione dei palinsesti Rai agli investitori pubblicitari. Evidentemente l’incapacità di gestire tante segnalazioni ha creato vari intoppi e forse i consiglieri avranno voluto verificare tutte le situazioni che stanno loro a cuore. Insomma il tema è molto importante e serio: quante donzelle sono state “capate” dal cesto di Raiuno, quante buttate via, quante sono in attesa di ricollocazione? E Paola Perego moglie di Presta farà o no Domenica in? Tra l’altro il Cda di oggi oltre ad approvare in extremis il palinsesto potrebbe anche nominare Maria Pia Ammirati direttore delle Cineteche Rai, sottraendola finalmente ai programmi televisivi dove ha lasciato il segno meno ovunque. Mentre la sconfitta della Nazionale calcio creerà problemi di raccolta pubblicitaria, tema serio, la Rai continua a insistere con un altro primato, più ludico: mai era accaduto che l’incarico a un conduttore si fosse verificato con un provino postumo.
LO STRANO PROVINO – E’ capitato a un certo Montrucchio, che pare non sia proprio tagliato a condurre il nuovo spazio quotidiano di Raiuno in appalto all’Endemol: “A torto o a ragione”. Il bel Montrucchio dovrà subire ancora l’esame di fronte ai grandi manager di Raiuno. Sarebbe la terza audizione postuma. Un vero record speciale. Nel frattempo il palinsesto che sarà presentato stasera a Milano apparirà come una fetta di groviera piena di buchi. Sul palco sfileranno gli artefici di una stagione televisiva assolutamente ingloriosa, in particolare il trio Floppers: Leone, Vianello, Teodoli direttori delle ex tre reti televisive non più vanto della Rai, e con prosopopea annunceranno le grandi novità, i cambiamenti, le rivoluzioni.
LA STAR – Ma la star della serata sarà Antonio Marano, il vicedirettore generale che ha contribuito in maniera speciale all’insuccesso del reparto editoriale, di cui è l’unico responsabile. Immaginiamo che da tre mesi tutte le direzioni che stanno sotto la sua egemonia abbiano lavorato di fino, almeno 100 persone a suo servizio per preparare il “discorso al mondo” ovvero la “lectio magistralis” per snocciolare sugli schermi le grandi scelte di mercato della Rai. Le frasi più usate conterranno innovazione, strategia, rilancio, piattaforme, integrazione, multidisciplinarietà, ect. ect. (l’unico merito di Marano sarà che non userà molte parole inglesi perché ha problemi con la pronuncia). Certo che ormai raccontar favole sta diventato il mestiere del manager della Rai. Per fortuna gli investitori conoscono bene il mercato della tv, visto che ci mettono il denaro di tasca loro, e avranno bene in mente la situazione dell’azienda pubblica. Ma lasciamo ancora una volta che il simpatico Marano svolga diligentemente il suo ruolo di imbonitore. In fin dei conti in Italia bisogna anche saper fare lo show e Marano, in questa disciplina, è un maestro da sempre.
RICEVI TUTTE LE NOTIZIE SU MALEDETTA TV DIRETTAMENTE NELLA TUA MAIL
[wpmlsubscribe list=”5″]