Rai, perché domenica è sempre domenica e i costi lievitano

Quattro show sulle tre reti. Veramente necessari? Chi paga l'abbonamento non dovrebbe sperare in qualcosa di meglio dal menù fisso offerto dall'azienda?

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Massimo Giletti

La domenica della Rai sarà ancora più all’insegna dello spendingdipiù. Ci sono stati tiepidi richiami del Cda e tentativi di seguire una politica di risparmio ma clamorosamente disattesi: le tre reti più importanti saranno accese con programmi di genere intrattenimento (Siae per tutti) e gli straordinari festivi la faranno da padrone.

ECCO IL MENÙ – Il menù televisivo al massimo delle calorie. Quattro show sulle tre reti. Il motivo è sempre lo stesso: una cosa è lesinare sui costi, ma agli appoggi non si può mai dire di no. Quindi avanti tutta.

RAIUNO – Su Raiuno l’unico programma che ha un senso che ci sia è l’Arena di Massimo Giletti, ha dalla sua i risultati di ascolto e il gradimento dei telespettatori, giustamente è stato aumentato lo spazio di mezz’ora. Ma si poteva rinunciare a Domenica in? No di certo. Lo show va avanti, anche se già possiamo annunciare che il programma sarà un insuccesso, più della precedente edizione condotta da Mara Venier. Come facciamo a esserne sicuri? Come abbiamo fatto ad anticipare un anno prima che la Vita in diretta con Di Mare e Perego sarebbe stata un flop? E’ facile per tutti. Basta controllare il valore di mercato dei conduttori. Ad esempio Paola Perego e Pino Insegno (o Pupo) sono signori che vengono da esperienze non esaltanti, in particolare la moglie di Lucio Presta ha dalla sua la certezza di non essere amata dal pubblico. Ma nel gioco dei cambi e scambi, (Lucio Presta ha piazzato un Benigni per Natale) la delicata consorte ha conquistato prime serate e Domenica in. Chi si permette di dire che è uno scandalo sarà certamente scomunicato. Dobbiamo vivere nella certezza che meglio di Paola Perego c’è solo Paola Perego, un dogma che nessuno della Rai ha mai osato mettere in dubbio. E’ così potente Lucio Presta da imporre al Cda, al dg, a @Giankaleone la propria moglie, anche se è stata sempre smentita dai dati d’ascolto?

RAIDUE – Ma The show must go on! E su Raidue troveremo la conferma di un programma prestigioso e storico come “Quelli che il calcio…”, altro intrattenimento, che è stato negli anni preso a pedate dai vari direttori, in particolare da Antonio Marano, imponendo vari conduttori insapori. Adesso ci dovremo ribeccare un Savino sfiatato ex giovine che ha trascinato il programma assai costoso a livelli drammatici di ascolto, appena sopra il milione. Ma il programma s’ha da fare, lo richiede anche la sede rai di Milano e la Siae.

RAITRE – E Raitre perché non dovrebbe avere il suo show, dopo la dipartita di Licia Colò dallo storico programma Kilimangiaro? Forse si poteva inventare un’alternativa, una variazione sul tema, un’offerta diversa visto che si doveva impiegare Camilla Raznovich, spigolosa conduttrice, sconosciuta ai più. Ma niente ferma i nostri eroi. Per la domenica la Rai ha deciso. Sarà come entrare in un ristorante dove si cucina solo un piatto: zucchine ripassate in padella. Roba da mensa aziendale. Chi paga l’abbonamento non dovrebbe sperare in qualcosa di meglio dal menu fisso della Rai? Soprattutto di domenica?

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