Rai, 10 milioni di poveri dimenticati. La grande sfida di Elisa Isoardi

Il programma “A conti Fatti” potrebbe diventare una piccola ma straordinaria rubrica vicina al pubblico che sta in difficoltà

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Dieci milioni di poveri, una notizia terribile, forse la più brutta degli ultimi anni, è come se fosse scoppiata una terza guerra mondiale che ha sconvolto soprattutto le regioni del Sud. E mentre la Rai pensa soltanto nei suoi demenziali talk-show o a parlare della politica esaltando il nuovo burattinaio e i suoi burattini, o a Yarizzarsi sull’omicidio di Brembate, milioni di nostri connazionali tentano ogni giorno di sopravvivere, anche rovistando nei cassonetti della spazzatura.

SOCIALE DIMENTICATO – Una catastrofe inimmaginabile, certo non considerata mai dai dirigenti Rai. L’auditel così puntuale a scoprire ogni dettaglio dei suoi telespettatori sa qualcosa di questi numeri? Perché non approfondisce questo valore? Già ci immaginiamo la risposta: a che servirà mai sapere chi sta in miseria o chi no? Noi mica possiamo offrir loro dei soldi, abbiamo già dato: 150 milioni di euro allo stato! Certo non crediamo che sarebbe utile parlare solo delle disgrazie dei poveri, ma sostituire l’insipienza quotidiana della tv pubblica con temi più utili alla società, sarebbe giusto. Ma se gli autori dei programmi tv così ben pagati e tronfi della loro posizione di privilegio avessero in mente sempre questi dieci milioni di poveri, forse inizierebbero a cambiare lo stile dei servizi, non parlerebbero come dei borghesucci ancora benestanti, tipo Maria Antonietta che disse dei suoi poveri: “Se non hanno più pane, che mangino brioche!”

LA SCOMMESSA – Noi crediamo molto nello spazio che si preparerà dall’autunno “A conti Fatti” con la conduzione di Elisa Isoardi. Questa piccola rubrica potrebbe trasformarsi in un aggancio straordinario con il pubblico che sta in difficoltà. Quindi non dovrebbe essere soltanto una carrellata sui prezzi, (il tema dell’aumento delle aragoste o del mango sui mercati si potrebbe tralasciare) ma attivare operazioni di solidarietà, indicare la strada giusta per risparmiare, organizzare cooperative di consumatori di quartiere o di palazzo che facciano la spesa insieme, mostrare come la comunità di un piccolo paese è riuscita a distribuire i beni per tutti. Certo sono temi impopolari, il burattinaio e i burattini non saranno contenti, meglio far vedere cascate di frutta colorata nello studio. Ma il dato rimane e quei dieci milioni di poveri non si potranno nascondere in soffitta, qualcuno ne dovrà parlare. Noi speriamo che una volta tanto anche gli occhioni di Elisa Isoardi si aprano non più per vanità ma per sincerità, nel momento in cui si rivolgerà al suo pubblico, quello che sarà nella sua fascia d’ascolto: anziani, pensionati, disoccupati, insomma una porzione di quei dieci milioni di poveri che sperano che almeno la tv pubblica si ricordi di loro. Un’impresa impossibile per autori e conduttrice che galleggiano spesso su tante inutili bolle di sapone? Continua…

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