Rai, quando il conduttore è anche autore. Il caso Rita Dalla Chiesa

Con tutta l'esperienza che ha accumulato, un'esperta di scalette, di contenuti, di ospiti, di ritmo, ha acquisito quel fiuto che l'ha portata sempre ad avere successo d'ascolto

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rita dalla chiesa rai

Il mestiere di conduttore televisivo si intreccia sempre in maniera indissolubile con quello di autore. Molto spesso il pubblico immagina che la presentatrice sia solo una mera esecutrice dei copioni scritti da altri. In realtà tutte le star, quelle che hanno avuto successo, sono soprattutto autori di se stessi. E si impongono con i loro collaboratori, cambiano e modificano le scalette, scelgono i temi da trattare, gli ospiti, insomma l’ultima parola spetta sempre a loro.

RITA DALLA CHIESA – In questi giorni ci è piaciuta molto una dichiarazione di Rita Dalla Chiesa che è rimasta “disoccupata” e con una certa umiltà chiede alla Clerici e alla Parodi, sue vecchie amiche, di poter lavorare come autrice nei loro programmi. E’ chiaro che Rita è sicuramente, con tutta l’esperienza che ha accumulato, un’esperta di scalette, di contenuti, di ospiti, di ritmo, soprattutto ha acquisito quel fiuto che l’ha portata sempre ad avere successo d’ascolto. Insomma sa navigare nelle pieghe dell’auditel e ne conosce molti dei segreti. Darebbe un contributo straordinario a qualsiasi programma. Secondo noi è come quando un bravo giocatore di calcio decide di fare l’allenatore. Un modo intelligente per uscire dal campo di gioco con dignità. Già un’altra donna di classe come Enza Sampò a un certo punto aveva deciso di passare con successo dietro la telecamera. Effettivamente quando il tempo incalza e sui volti della conduttrice si nota ormai l’età, sarebbe giusto non insistere, uscire di scena, per dedicarsi al lavoro d’autore. E’ un atto di coraggio che sembrano in poche a voler accettare. La voglia  dell’apparizione a tutti i costi, il piacere morboso di stare in onda diventa spesso un’arma a doppio taglio. In Italia ce ne abbiamo di conduttori che potrebbero iniziare a fare il nuovo lavoro con grande successo.

GLI ESEMPI – Ad esempio Raffaella Carrà non sarebbe una straordinaria manager di una società di produzione di intrattenimento? O Pippo Baudo non farebbe meglio a ideare programmi per gli altri? Mara Venier o Simona Ventura? Enrica Bonaccorti e Paola Perego? Non sarebbero donne intelligenti e preparate per passare con successo dietro le quinte? E Maurizio Costanzo? Paolo Limiti? Lippi? Non potrebbe essere più eccitante vivere l’ebbrezza di nuove esperienze come autori accanto a giovani colleghi? Purtroppo quella maledetta lampadina rossa che si accende sulla telecamera e che ti fa capire che sei in onda, deve essere peggio di una droga. E per disintossicarsi non è mai sufficiente il buon senso.

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