E’ una piacevole sorpresa farsi incantare da questi due giovani conduttori, scrivevamo alcuni giorni fa e sicuramente il pubblico di Unomattina estate li ha adottati come due nipotini premiati dallo share degli ascolti. Oggi con Benedetta Rinaldi ci siamo intrattenuti scoprendo altre realtà di questa giovane conduttrice emergente. Intanto l’età, 33 anni ad agosto, nubile e con una Laurea in Scienze Politiche, poi la comunicazione a tutto campo. Senza andare troppo lontano e come abbiamo già segnalato nel 2008 la troviamo alla Radio Vaticana in diretta. sino a quando nel 2012 sbarca Unomattina dopo aver condotto come autrice anche Community L’altra Italia su Rai Italia seguito in tutto il mondo. Ma forse il suo ricordo più emozionate è stato la diretta nell’aprile del 2006 dell’incontro di Papa Benedetto XVI con i giovani in Piazza San Pietro trasmesso su RAI 1. Fra i suoi interessi dichiarati la comunicazione in tutte le sue forme, per le vicende di politica nazionale ed internazionale e le tematiche della protezione dei diritti dell’uomo.
Lei inizia a lavorare come conduttrice radiofonica a Radio Vaticana, e poi in Rai con A sua immagine. Per questo la chiamano Suor Benedetta?
Ma dai?! Mi chiamano Suor Benedetta?! E’ una domanda da rivolgere a chi mi chiama così. Comunque ringrazio! Pensandoci un po’, per una donna che lavora nel mondo dello spettacolo, è davvero un grandissimo complimento.
Da tre anni conduce Uno Mattina Estate. L’edizione di quest’anno sta ottenendo un ottimo risultato. Merito anche del suo partner Alessio Zucchini?
Certamente! L’assortimento è ottimo! Alessio è un ragazzo cristallino e seriamente preparato. Ha davvero un’indole buona, è divertente e sa far divertire. Sa essere serio al momento opportuno e mi “sopporta” sornione quando lo stuzzico un po’. La nostra conoscenza risale allo scorso anno proprio nei corridoi dei camerini quando condividevamo, anche se in spazi separati, l’avventura di Unomattina. Ora siamo diventati buoni amici, collaboriamo volentieri e col sorriso per offrire un programma che informi e che trasmetta serenità e animi distesi. Perchè è quello che si respira in studio a telecamere accese. E spente. Poi è importante far notare che, a torto o a ragione, siamo ancora inseribili nella categoria “giovani”. Forse l’Italia, e la Rai con lei, sta per spezzare il dogma assoluto del binomio “anziano = sicuro”. Affidare a due giovani Unomattina è stata una prova di coraggio della Rai, credo ben ripagata dai risultati.
Lei è molto preparata professionalmente, ma non ci sembra molto ambiziosa eppure di meriti ne può vantare…
Intanto grazie per aver notato la preparazione. Io la considero un dovere morale e professionale. Se non c’è, si manca di rispetto al pubblico, televisivamente parlando. E poi sono curiosa. Mi piace imparare, chiedere, informarmi. Sull’ambizione però si sbaglia. Ho certamente delle ambizioni. Anche televisive. Solo che non ci si può proclamare imperatrici da sole, se non si vuol fare poi la fine di Napoleone. Diciamo che spero che qualcuno intuisca un possibile progetto per me in Rai. Un progetto che sia un po’ meno discontinuo e magari tarato sulle mie corde. Aspetto con pazienza: dicono sia la virtù dei forti.
Quale sarebbe il programma che vorrebbe condurre in prima serata?
A me piace la combinazione di politica (anche internazionale, punto in cui latitiamo un po’), costume e società. Di certo deve essere un programma che possa aprire la mente e lasciare qualcosa in più a chi lo guarda. Ho delle idee in testa e chissà…
Si aspetta un futuro legato alla radio o alla tv?
Mi aspetto un futuro in cui possa contribuire positivamente nel mondo della comunicazione. Ora faccio tutte e due le cose: radio e tv. E così mi piacerebbe continuare. Una ha la magia della fantasia finalmente non impigrita dalle immagini, l’altra ha la potenza più insidiosa dei pixels. L’impatto televisivo può essere enorme sia nel bene che nel male. Ma per rispondere ancora meglio alla sua domanda, in un mondo liquido come quello di oggi, dove si cercano sempre nuove combinazioni, gli aut aut sono rischiosi. Quindi scelgo la radiotelevisione (italiana).
E nel privato: un marito e tanti figli?
Se è vero che mi chiamano Suor Benedetta, non potrei permettermi nè l’uno, nè gli altri.
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