Ieri c’è stato il primo incontro tra la commissione che sta studiando il nuovo disegno di ristrutturazione del settore dell’informazione dell’azienda e il Cda.
UNA GIORNATA STORICA – Un momento certamente storico e di un’importanza strategica enorme. Dopo tanti anni in cui il comparto giornalistico si è ampliato a dismisura, raggiungendo un numero di occupati che fa detenere alla Rai il record tra tutte le emittenti mondiali, la crisi economica, la necessità sorta dal “prelievo” da parte dello Stato di 150 milioni di euro, un’ondata anche di buon senso nata dalla voglia di rendere moderna ed efficiente la Rai, ha portato l’Azienda al suo momento cruciale. Riusciranno i nostri eroi a modificare un apparato complesso e ramificato come quello giornalistico, anche con i sindacati già sul piede di guerra? O ci dobbiamo aspettare barricate, scioperi fuoco e fiamme? Sui quotidiani si sta parlando molto dell’ipotesi di una due newsroom, una che accorperà Tg1, Tg2 e Tg parlamento, l’altra che riunificherà Rainews, Tgr e Web sotto una sola direzione che spetterebbe alla cosiddetta “cocca” del d.g. Gubitosi: Monica Maggioni. Si dice che già con questi accorpamenti arriveranno grandi risparmi. A noi sembra che la situazione sia più insidiosa e complessa. E’ al di sotto di questa unificazione che si nasconde il problema più grande.
IL “RECORD” DELLA RAI – Dobbiamo pensare a un altro record del servizio pubblico, la Rai ha 21 sedi regionali, unica al mondo, con 24 redazioni news. In ogni sede dobbiamo immaginarci strutture organizzate di redazione come tanti giornali, un caporedattore, un vice, inviati, redattori ect. Tante testate che con la crisi dei giornali solo un’azienda ricca come la Rai si è potuta permettere. Oggi si dovrebbe raddoppiare il canone per potersi concedere questo lusso. Tra l’altro il mondo dell’informazione è talmente cambiato che difficilmente si può ancora immaginare strutture rigide e complesse che possano competere con l’agilità del web e dell’informazione on the road. Quindi comunque si dovrà per forza arrivare a ridurre le varie redazioni regionali, da 24 a un massimo di 4 centrali regionali news, come dice qualcuno? Un doloroso passaggio che sarà comunque inevitabile. Certamente noi ci auguriamo che tutto questo accada senza licenziamenti, sarebbe un errore grave, anche perché comunque la Rai ha con sé ottimi professionisti che potrebbero solo aggiungere le loro capacità potenziando ad esempio il Web dove la Rai è molto indietro, anche nelle classifiche delle altre testate. Il nodo drammatico resterà quindi quello delle 24 redazioni giornalistiche, mentre ci sembra che nei tg delle varie reti non ci siano problemi di sovrabbondanza di redattori, forse vengono proposte troppe edizioni di tg, ma sarà facile ridistribuire l’offerta con maggiore equilibrio. Oggi si apre quindi in Rai per la prima volta il sipario sull’informazione. Sarà certamente uno scontro duro, noi ci auguriamo comunque che venga colta la grande occasione per portare finalmente il servizio pubblico sulle piattaforme del futuro. Anche perché tutte le aziende concorrenti si sono ormai attrezzate da tempo, perché sanno bene che il mercato sempre più internazionale, non perdona.
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